sabato 13 aprile 2013

Alessandro Pavolini
Figlio del filologo Paolo Emilio, studioso di lingue nord-orientali europee, professore di sanscrito, attivo nella fascistizzazione della scuola e dell'università di Firenze e fratello del poeta, drammaturgo e regista, Corrado, si laurea in legge e in scienze sociali nel 1924. Iscrittosi giovanissimo al Fascio di Firenze (1920), partecipa a varie imprese squadristiche e alla "marcia su Roma". Ricopre vari incarichi negli istituti di cultura e negli organismi giovanili fascisti; collabora a "Battaglie fasciste", "Rivoluzione fascista" e a "Critica fascista". Dal 1929 al 1934 è segretario della federazione provinciale del PNF di Firenze e direttore del "Bargello", settimanale della stessa federazione. Tra il 1926 e il 1932 fa tre sporadici interventi su "Solaria" e collabora saltuariamente a riviste letterarie. Nel 1934 è eletto deputato e collabora con Bottai all'ideazione dei Littoriali della cultura e dell'arte. Dal 1934 al 1942 collabora stabilmente al "Corriere della sera" come inviato speciale. Dal 29 ottobre 1934 al 23 novembre 1939 è presidente della Confederazione fascista dei professionisti e artisti e membro del consiglio nazionale delle Corporazioni. Partecipa alla guerra d'Etiopia come tenente osservatore nella squadriglia comandata da Galeazzo Ciano, denominata la "Disperata", e come inviato speciale aereo del "Corriere della sera". Dal 31 ottobre 1939 è ministro della Cultura Popolare, incarico che lascia l'8 febbraio 1943 quando diventa direttore del "Messaggero". Tutta la sua attività politica è accompagnata dalla pubblicazione di saggi di argomenti culturali o letterari tra i quali Disperata (1937) e Scomparsa d'Angela (1940). Dopo l'8 settembre 1943 diventa una delle personalità dominanti della Repubblica sociale. E'segretario del Partito fascista repubblicano e fonda le Brigate nere. Catturato il 25 aprile 1945 dai partigiani, viene fucilato a Dongo

Nessun commento:

Posta un commento

Commenti dai camerati.