giovedì 18 aprile 2013

AVVENNE IL 23 MARZO DEL 1919! NACQUE IL SANSEPOLCRISMO!

simbolo sansepolcrismoUn giorno di Marzo del 1919, esattamente il 23, ebbe luogo a Milano una riunione della quale, sia in Italia che in Europa, in pochi si accorsero e che pertanto portò l’opinione pubblica a sottovalutare lo slancio culturale, storico e sociale che la stessa avrebbe innescato.
L’idea repentina di un incontro e della sua convocazione, scaturì a distanza di appena quattro mesi dall’armistizio del 4 Novembre 1918; il tempo disponibile per poterlo propagandare fu limitato, difatti le cronache locali destinarono all’evento poche righe di resoconto giornalistico, così venne percepito dall’opinione pubblica come una mera riunione di ex interventisti o combattenti. Sembrò rappresentare una rimpatriata goliardica tra Benito Mussolini e il gruppo che lo aveva affiancato e sostenuto sin dal 1914/1915, in realtà rappresentò l’inizio di un’ Era Storica.
Dopo una prima convocazione lanciata dal futuro Duce l’11 Gennaio del 1919, la data dell’appuntamento fu realmente pubblicizzata attraverso il “Popolo d’Italia” soltanto a partire dal 2 marzo e da ciò scaturì la limitatezza delle adesioni; comunque quella mattina, così come si evince da testimonianze, una folla di cittadini si assiepò dall’altra parte di Piazza San Sepolcro, nella parte antistante all’antico Forum della Mediolanum Romana ed assistette incuriosita al via vai dei partecipanti e degli organizzatori.
Difatti il portone del Palazzo Castagni dove si tenne la Riunione, sede del ”Circolo degli Industriali, Commerciali e Agricoli di Milano”accolse coloro che decisero di aderire e che rappresentarono gli strati della società nel suo intero: reduci della 1^ guerra mondiale, arditi, volontari, studenti, operai, commercianti, imprenditori, liberi professionisti, poeti, artisti, socialisti rivoluzionari, sindacalisti, anarchici, nazionalisti, futuristi, repubblicani,….
In quell’atmosfera di essenziale incontro di stampo rivoluzionario, vennero gettate gettate le basi di quello che sarebbe diventato il Fascismo ; difatti venne valorizzato quell’Umano e Naturale metodo di fare Politica, esprimendo la vera essenza della società, richiamando tutte quelle voci che, a prescindere dalle appartenenze, si riconobbero con mente, corpo e spirito nella determinazione a lavorare per una riedificazione dell’Identità e della Sovranità di un’Italia appena uscita dalla guerra, per traghettarla verso l’Ideale Concreto e Fiero di Popolo-Nazione.
L’evento Sansepolcrista rappresentò una sorgente di Speranza, per una Nazione ove tutto era da “rivedere”; si trasformò esponenzialmente
in un potente Progetto che, con la fede nell’Agire e nell’Abnegazione, restituì alla Nostra Patria il diritto a poter riprendere il proprio Filo della Storia ed a restituire prestigio a Roma!
Il citato Movimento si sostanziò di Uomini, di Volontà, di Opere, di Arditismo, di Coraggio, di Ideali e di Valori e si pose a sostegno dei propositi dichiarati da Mussolini che individuò l’obiettivo della Terza Via al di sopra delle divergenti opinioni dei partiti tradizionali.
Gli intenti di Benito Mussolini furono espressi con le seguenti parole: “Noi ci permettiamo di essere aristocratici e democratici, conservatori e progressisti, reazionari e rivoluzionari, legalisti e illegalisti, a seconda delle circostanze di tempo, di luogo e di ambiente »
A questo punto risulta per Noi doveroso pubblicare con Orgoglio il
“Manifesto dei Fasci di Combattimento”
Programma di Sansepolcro:
“Italiani!
Ecco il programma nazionale di un movimento sanamente italiano.
Rivoluzionario, perché antidogmatico e antidemagogico; fortemente innovatore perché antipregiudizievole.
Noi poniamo la valorizzazione della guerra rivoluzionaria al di sopra di tutto e di tutti.
Gli altri problemi: burocrazia, amministrativi, giuridici, scolastici, coloniali, ecc. li tracceremo quando avremo creata la classe dirigente.
Per questo NOI VOGLIAMO:
Per il problema politico
a) Suffragio universale a scrutinio di Lista regionale, con rappresentanza proporzionale, voto ed eleggibilità per le donne.
b) Il minimo di età per gli elettori abbassato ai 18 anni; quello per i Deputati abbassato ai 25 anni.
c) L’abolizione del Senato.
d) La convocazione di una Assemblea Nazionale per la durata di tre anni, il cui primo compito sia quello di stabilire la forma di costituzione dello Stato.
e) La formazione di Consigli Nazionali tecnici del lavoro,dell’industria, dei trasporti, dell’igiene sociale, delle comunicazioni ecc. eletti dalle collettività professionali o di mestiere, con poteri legislativi, e col diritto di eleggere un Commissario Generale con poteri di Ministro.
Per il problema sociale:
NOI VOGLIAMO:
a) La sollecita promulgazione di una Legge dello Stato che sancisca per tutti i lavoratori la giornata legale di otto ore di lavoro.
b) I minimi di paga.
c) La partecipazione dei rappresentanti dei lavoratori al funzionamento tecnico dell’industria.
d) L’affidamento alle stesse organizzazioni proletarie (che ne siano degne moralmente e tecnicamente) della gestione di industrie o servizi pubblici.
e) La rapida e completa sistemazione dei ferrovieri e di tutte le industrie dei trasporti.
f) Una necessaria modificazione del progetto di legge di assicurazione sull’invalidità e sulla vecchiaia, abbassando il limite di età, proposto attualmente a 65 anni, a 55 anni.
Per il problema militare:
NOI VOGLIAMO:
a) L’istituzione di una milizia nazionale con brevi servizi di istruzione e compito esclusivamente difensivo.
b) La nazionalizzazione di tutte le Fabbriche di Armi e di esplosivi.
c) Una politica estera nazionale intesa a valorizzare nelle competizioni pacifiche della civiltà, la nazione italiana nel mondo.
Per il problema finanziario:
NOI VOGLIAMO:
a) Una forte imposta straordinaria sul capitale a carattere progressivo, che abbia la forma di vera ESPROPRIAZIONE PARZIALE di tutte le ricchezze.
b) Il sequestro di tutti i beni delle Congregazioni religiose e l’abolizione di tutte le mense Vescovili, che costituiscono una enorme passività per la Nazione, e un privilegio di pochi.
c) La revisione di tutti i contratti di forniture di guerra, ed il sequestro dell’85% dei profitti di guerra”….

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