venerdì 19 aprile 2013

Il nuovo esercito della Repubblica

Da questa data del 28 settembre 1943, quindi, nasce ufficialmente anche l’esercito della R.S.I. Esso finirà col contare complessivamente (tenendo conto anche dei lavoratori militarizzati) oltre un milione di uomini fra volontari e giovani di leva delle classi 1923, 1924 e 1925. In realtà fin dall’annuncio dell’armistizio ci fu chi si rifiutò di accettarlo, come il Principe Junio Valerio Borghese e la sua “Decima Flottiglia MAS” a La Spezia, il Maggiore Edoardo Sala che, con il III Btg del 185° Rgt Paracadutisti, già nel settembre combatteva in Calabria a fianco dei tedeschi, il XII Btg della Div. Nembo del Magg. Rizzatti che non si arrende e dalla Sardegna l’11 settembre passa in Corsica, alcuni Battaglioni della Milizia, i sommergibilisti del Comandante Enzo Grossi a Bordeaux, reparti della DICAT e altri reparti minori. Vedi, ad esempio, il Ten. Rino Cozzarini, di 25 anni, volontario, che subito dopo l’8 settembre raccolse soldati sbandati e formò un reparto (Btg Bersaglieri “ M” Mussolini”) che arrivò a contare 1200 uomini e che già a fine ottobre era sulla linea di combattimento a fianco dell’alleato germanico. Il Cozzarini, promosso capitano, suscitò l’ammirazione degli alleati e dei nemici. L’11 novembre 1943 egli cadde a Mignano Montelungo e fu insignito di M.d’O. alla memoria. Vedi anche il caso del Capitano Ulrico Ripandelli che inviò al Duce il seguente telegramma: “ Gli ufficiali, sottufficiali e carristi usciti dalle fila del III Btg carri, schieratisi con i loro carri al fianco dei camerati tedeschi fin dall’11 settembre, esultano di poter continuare a combattere ai Vostri ordini per la liberazione e la grandezza della Patria immortale. Vinceremo ! F.to: Comando 118° battaglione carri della 218° Divisione alpini tedesca. Il comandante capitano: Ulrico Ripandelli”. Borghese non ammainò mai la bandiera della sua Decima Flottiglia Mas e aprì immediatamente a La Spezia una campagna di arruolamento che vide migliaia di giovani e di giovanissimi accorrere per arruolarsi. Già il 14 settembre Borghese stipulò con i tedeschi un accordo che riconosceva l’esistenza della Decima e le concedeva ampia autonomia. Sala non sciolse il suo reggimento di paracadutisti e si mise a disposizione dell’alleato tedesco per continuare la guerra al suo fianco. Lo stesso fecero la Legione “Tagliamento”, i sommergibilisti di Bordeaux e  le altre unità minori.
 E immediatamente dopo si ricostituirono reparti di bersaglieri (Btg. “9 settembre”, Btg. “Goffredo Mameli”, Btg. “Benito Mussolini”) , di Camicie Nere, di SS italiane e alcune unità speciali.
  Il 1° ottobre il Maresciallo Graziani parlerà a Roma al Teatro Adriano a una platea di 4000 ufficiali esortandoli ad una scelta “per l’onore”. Ben 400 ufficiali della “Piave” aderiranno e si arruoleranno immediatamente. In totale aderiranno alla R.S.I. 300 generali e 62000 ufficiali.
 Intanto anche fra i militari internati in Germania ci furono molte adesioni alla R.S.I. e, con 12000 di questi uomini, si iniziò la costituzione delle quattro Grandi Unità (Divisioni Monterosa, San Marco, Italia e Littorio) che sarebbero state addestrate in Germania e avrebbero costituito il nerbo del nuovo esercito. Alla cosa fu data la massima importanza. E Mussolini si recò in Germania a visitare le divisioni in aprile 1944 (il 22 è in visita alla “San Marco”) e in luglio (il 16 visita la “Monterosa”, il 17 la “Italia”, il 18 la “San Marco” e il 19 la “Littorio”). La divisione “Italia”, poi, sarà visitata da Mussolini anche il 27 gennaio 1945 in prossimità del fronte della Garfagnana. Qui il Duce consumerà il rancio coi soldati.
 Oltre a ciò, in data 1° dicembre rientrano dalla Germania diecimila ex internati per riprendere le armi contro gli anglo-americani.
Ora i soldati italiani sono equiparati, come trattamento, ai soldati germanici (Decreto del Duce in data 2 novembre).
 E il 20 novembre 1943 nasce la Guardia Nazionale Repubblicana, con a capo il gerarca carrarino Renato Ricci. Essa “è formata dalla M.V.S.N., dall’Arma dei Carabinieri ( Il Consiglio dei Ministri del 27 ottobre aveva stabilito che “Restano in servizio per il mantenimento dell’ordine pubblico i Carabinieri e la Guardia di Finanza”) e dalla Polizia dell’Africa Italiana (P.A.I.)” . Essa, il 15 agosto 1944, verrà definita “primo corpo combattente dell’Esercito Repubblicano” e non avrà più compiti di polizia. E il 21 agosto il Duce in persona assume il comando della G.N.R.
 Dalla data del 2 dicembre 1943, ufficialmente, truppe regolari della R.S.I. sono sul fronte di combattimento.
Il 17.1.1944 reparti della X° MAS e del Btg. SAN MARCO pronunciano giuramento.
Il 29 gennaio i gladi circondati da fronde di quercia e di alloro sostituiscono le stellette.
Il 9 febbraio, anniversario della Repubblica Romana del 1849, le nuove truppe della R.S.I. giurano solennemente con la formula “” Giuro di servire e difendere la Repubblica Sociale Italiana nelle sue istituzioni e nelle sue leggi, nel suo onore e nel suo territorio, in pace e in guerra, fino al sacrificio supremo. Lo giuro dinanzi a Dio e ai Caduti per la unità, l’indipendenza e l’avvenire della Patria””.
Il 19 febbraio il Battaglione “Barbarigo” della Decima riceve dal Comandante Borghese la bandiera di combattimento.
E il 20 febbraio è in linea a Nettuno e riceve il battesimo del fuoco.
Il 9 marzo viene costituito il Servizio Ausiliario Femminile (S.A.F.)
Il 12 marzo viene emesso il primo Bollettino di Guerra della R.S.I.: Calma sul fronte di Cassino e lotta accanita su quello di Anzio.
Il 16 marzo il Btg paracadutisti “Nembo” e il Btg “Barbarigo” della “Decima” si coprono di gloria ad Anzio.
Il 22 maggio Kesserling in persona si compiace per il comportamento del Btg “Barbarigo”.
E il 31 maggio va in linea sul fronte di Roma il Btg. Paracadutisti “Folgore”, che il 10 giugno verrà citato nel Bollettino germanico.
 Con Decreto del 30 giugno 1944, poi, il PFR si trasformerà in una struttura militare con la formazione delle “Brigate Nere”.

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