giovedì 16 maggio 2013

Il Duce sullo scontrino.

Di fronte al porto si serve caffè in un mausoleo dedicato al Ventennio con calendari, busti e manganelli. Un crocerista accusa: "Ho provato fastidio" ma per la Digos non c'è reato.
A servire i clienti è un ragazzo con una svastica tatuata sul braccio. Nel locale sono appesi tutti i calendari dedicati al duce, a Benito Mussolini. Sullo scontrino accanto alla partita Iva e al prezzo è stampato ben visibile il volto del duce. Benvenuti nel bar in cui il fascismo non è mai morto. Il ventennio nel caffè "Titti tuister" di Bari è più vivo che mai.

E non si tratta di anziani nostalgici, perché, a gestire il locale, sono tutti giovani che di quegli anni possono solo aver ascoltato i racconti o aver letto sui libri. Il bar, in corso De Tullio, è quello che accoglie i turisti in arrivo o in partenza con le navi. Si trova proprio davanti al porto del capoluogo pugliese.

GUARDA LE IMMAGINI

I croceristi entrano ed escono, qualcuno incredulo e qualcuno stranito, da quel piccolo mausoleo dedicato a Mussolini. Davanti al bancone campeggia un'effigie dorata del duce in rilievo. Attorno ci sono ritratti, calendari, statuette e fotografie in bianco e nero con l'inconfondibile saluto romano. I cimeli del fascismo sono ovunque. Voltando lo sguardo a destra si vedono dei piccoli souvenir con i fasci da combattimento, girando gli occhi a sinistra si vedono altri calendari delle camicie nere mischiati a quelli delle forze di polizia.

La sorpresa, però, deve ancora arrivare. Dopo il caffè, ecco lo scontrino
fiscale battuto regolarmente alla cassa. Sulla carta termica con l'elmetto e la divisa c'è ancora lui. Stampata in bianco e nero c'è la foto del duce. Inconfondibile.
"Non ci potevo credere - racconta un turista milanese di passaggio da Bari  -  ero in partenza per la Grecia e avevo preso due bibite. Mentre riordinavo il portafogli ho visto lo scontrino e la foto di Mussolini. Mi chiedo: è normale? Ho provato fastidio. Mi sento ancora stranito". Il turista ha preso il telefono e ha contattato le associazioni dei consumatori. "Ho chiamato Adiconsum e Altroconsumo e sono rimasti sconvolti. Mi hanno proposto un ricorso legale. Ora proverò a sentire il Garante dei consumatori".

Il bar in corso De Tullio in passato era finito nel mirino della Digos dopo alcuni esposti. I poliziotti avevano fatto togliere dall'esposizione alcuni articoli più "estremi" come piccoli manganelli - acquistati regolarmente e con tanto di ricevuta - ma hanno constatato che "no, non c'è reato".
 

Nessun commento:

Posta un commento

Commenti dai camerati.