venerdì 3 maggio 2013

Proibito associare foto pubbliche della Boldrini ai crimini dei suoi protetti?

Proibito associare foto pubbliche della Boldrini ai crimini dei suoi protetti?
La campagna contro Laura Boldrini si è impennata all’indomani della sua visita alla comunità ebraica, il 12 aprile scorso. In quell’occasione, incontrando i dirigenti della comunità, ha parlato della necessità di “ripristinare il rigore della legge Mancino” a proposito dell’incitamento al razzismo e all’odio razziale su web. È infatti dell’8 aprile la sentenza di condanna dei quattro gestori di Stormfront, sito web neonazista, condannati per antisemitismo. È la prima sentenza che riconosce un’associazione a delinquere via web: a quella si richiamava Boldrini nel suo discorso alla comunità. Da quel giorno è partita la valanga. Il sito “Tutti i crimini degli immigrati” associa il volto del presidente della Camera alle notizie di reati commessi da cittadini stranieri. “Resistenza Nazionale”, “Fronte Nazionale”, “MultiKulti” e altri indirizzi web diffondono. Poi i fotomontaggi, e le minacce. Dal 28 aprile, dopo la sparatoria davanti a palazzo Chigi, hanno iniziato a circolare centinaia di messaggi che dicono “Dovevano sparare a te”, “la prossima sei tu”, “cacati sotto, a morte i politici come te”. La magistratura è avvertita, le denunce sono partite. “Ma è come svuotare il mare con un bicchiere. Credo che ci dobbiamo tutti fermare un momento e domandarci due cose: se vogliamo dare battaglia – una battaglia culturale – alle aggressioni alle donne a sfondo sessuale. Se vogliamo cominciare a pensare alla rete come ad un luogo reale, dove persone reali spendono parole reali, esattamente come altrove. Cominciare a pensarci, discuterne quanto si deve, poi prendere delle decisioni misurate, sensate, efficaci. Senza avere paura dei tabù che sono tanti, a destra come a sinistra. La paura paralizza. La politica deve essere coraggiosa, deve agire”.
Ma guarda cosa si inventano. Si devono sempre fare scudo con gli Ebrei. Usano una tragedia avvenuta sessant’anni fa per coprire le loro misere carriere politiche e portare avanti i loro folli propositi. Lasciate che i morti riposino in pace.
L’utilizzo di foto della Boldrini è precedente all’avvenimento citato nell’articolo, ovviamente oggi, con la sua “ascesa” al trono di Montecitorio, viene più coccolata da chi condivide i suoi propositi. Ma si tratta di normali foto pubbliche.
E non pensiamo proprio sia reato utilizzare le foto di personaggi pubblici in articoli, evidenziando le frasi dette da questi personaggi. Che cosa temono, che le persone possano capire il legame tra volere più immigrati e i reati che gli immigrati fanno?
Se non vuole le sue foto sui giornali, può sempre utilizzare quello scafandro chiamato burqa che utilizzano le nuove venute.
Il fatto è che questi politici spingono la censura sempre un passettino più in là. E la cosa più stravagante è che presunti paladini della stampa, si prestino a questo spregio della libertà d’espressione. Il motivo è semplice: sono marchettari, non giornalisti.
E non usano solo gli Ebrei, usano anche le “donne”. Se volete fermare lo stillicidio di stupri in questo paese, Boldrini e C. il modo è semplice: stop immigrazione. Vista l’atroce correlazione tra i due fenomeni. Basta con le manifestazioni, basta con i concerti che servono solo a pubblicizzare il politico e il cantante di turno: fatti.
Quanto alle minacce di morte che riceve la Boldrini: noi ne riceviamo a centinaia dai suoi seguaci nei nostri siti, pagine facebook e indirizzi mail. E non andiamo a fare i martiri nei giornali di famiglia.
BOLDRINI, IO MINACCIATA OGNI GIORNO, BASTA ANARCHIA DEL WEB - "La mancanza di lavoro uccide e questa è la madre di tutte le urgenze. Ai provvedimenti che riguardano lo sviluppo, l'occupazione, gli investimenti e le imprese dobbiamo dare la massima precedenza nei lavori d'Aula, assicurando una corsia preferenziale". Lo afferma la presidente della Camera Laura Boldrini, che in un'intervista ad Avvenire annuncia di voler creare una 'cabina di regia', attivandosi "personalmente con i presidenti delle commissioni competenti della Camera", e di voler "sentire il presidente del Senato Grasso, in modo di fare un lavoro in tandem". "Per fare delle buone leggi per l'Italia dobbiamo prima di tutto ascoltare gli italiani", rileva Boldrini, che punta ad "aprire il Palazzo al Paese" trasformando Montecitorio in "un vero centro di ascolto". Tra le leggi necessarie c'é quella sulla cittadinanza, dichiara la presidente della Camera, che chiede al Parlamento di "cominciare a lavorare subito per arrivare in tempi brevi a proposte vere" e giudica "inevitabile" che anche in Italia prima o poi si arriverà ad avere un presidente nero come Obama. In tema di spending review, "la parata del 2 giugno fa parte della storia della Repubblica, non credo che abolendola si risolvano i problemi del Paese", dice Boldrini, che auspica una "marcia indietro" sugli F35. Quanto al finanziamento ai partiti, "sono per la razionalizzazione e la massima trasparenza, non per la cancellazione. La partecipazione alla vita politica non è destinata solo ai ricchi e agli abbienti". Intervistata anche da Repubblica, Boldrini affronta il tema delle minacce ricevute e chiede di pensare a una legge per il web. "Io ho chiesto di non essere scortata. Non ho paura di camminare per Roma. Mi pare molto più pericoloso che si diffonda in rete una cultura della minaccia tollerata". Le questione, rileva, "non riguarda solo me. Quando una donna riveste incarichi pubblici si scatena contro di lei l'aggressione sessista". "Mi domando se sia giusto che una minaccia di morte che avviene in forma diretta o con una scritta sul muro sia considerata in modo diverso dalla stessa minaccia via web", aggiunge. "Chiedo che si apra una discussione serena e seria. Se il web è vita reale e produce effetti reali, non possiamo più considerare meno rilevante quel che accade in Rete".

Nessun commento:

Posta un commento

Commenti dai camerati.