martedì 29 ottobre 2013

Intervista a Roberto Fiore, leader nazionale di Forza Nuova.

Intervista a Roberto Fiore, leader nazionale di Forza Nuova, che sabato ha fatto tappa a Reggio Emilia per inaugurare una nuova stagione politica di destra nel territorio. “FN non è fascista. La sinistra italiana? Non fa più cose di sinistra. Sulla guerra in Siria solo Forza Nuova ha manifestato”. 
              
Forza Nuova si organizza anche a Reggio Emilia. Il leader nazionale Roberto Fiore sta svolgendo un tour politico nazionale fermandosi in diverse città italiane per inaugurare le nuove stagioni politiche del partito da lui fondato.
Semi gettati che faranno germogliare l'avanzata di una certa destra anche in Italia com'è accaduto in diversi paesi europei?
Sabato Roberto Fiore ha tenuto una conferenza in città (clicca qui), mentre a pochi metri le forze antifasciste reggiane, nel silenzio assordante delle istituzioni locali, manifestavano per dir “no ai fascisti nel territorio della Resistenza e dei Fratelli Cervi” (clicca qui per vedere le immagini nella pagina Facebook di Reggio Nel Web).
Reggio Nel Web ha intervistato Roberto Fiore per conoscere da vicino idee e obiettivi del leader e del partito di Forza Nuova.
Fiore, che effetto le fa venire nella terra culla del comunismo e dell'antifascismo?
Veramente non riesco più a riconoscerla come la terra dell'antifascismo e del comunismo, perchè il problema non si pone. Ci sono i frutti dell'antifascismo e del comunismo che oggi rappresentano un grosso problema di immigrazione che forse è figlio di quella mentalità e di quella impostazione. Ma oggi i tempi sono cambiati.

Le forze antifasciste reggiane hanno però organizzato un presidio a pochi metri dalla vostra conferenza per dire no alla presenza di Forza Nuova a Reggio Emilia.
Il problema della politica italiana non è Roberto Fiore o Forza Nuova, ma il fatto che la sinistra che ha sempre svolto un ruolo importante -e lo dico pur essendo da sempre anticomunista- ha smesso di portarlo avanti. Ad esempio sul tema della guerra i comunisti si facevano sentire e manifestavano, oggi non più. Se guardiamo a come si è comportata la sinistra sulla guerra in Siria non possiamo non evidenziare che sono stati tutti zitti, mentre il sottoscritto insieme ad altri dirigenti di Forza Nuova siamo andati in Siria. Questo solo per fare un esempio. Il problema quindi è la sinistra italiana che non è più sinistra.

Lei sta svolgendo un tour politico per le città italiane. Crede che oggi in Italia ci sia spazio per la destra di Forza Nuova?
Sicuramente sì.

Perchè?
Perchè tre-quattro punti altamente sentiti dagli italiani -come le nostre battaglie contro leggi liberticide quale è quella sull'omofobia, oppure lo ius soli, oppure il fatto che la nostra economia non debba essere totalmente in mano alla banche e alle forze straniere- sono battaglie politiche di Forza Nuova. Se ci sono italiani che condividono fermamente questi punti devono per forza rientrare o sostenere Forza Nuova.

Fino ad oggi chi intercettava il consenso che intendete conquistare voi?
In parte la Lega Nord e in parte il Movimento5Stelle. Poi alla fine la Lega si è dimostrata più ladrona di Roma, per quanto riguarda il M5S, la prima proposta di legge che hanno fatto è stata quella sul matrimonio gay, mentre quando si è trattato di restituire i soldi delle paghe li hanno dati al fondo che paga il debito alle banche. Gli italiani si stanno rendendo conto che lì c'è una grande presa in giro, ma non c'è rivoluzione. La vera rivoluzione la porta Forza Nuova.

Chi è Roberto Fiore?
Un militante politico che dall'età di 14 anni si batte coerentemente per delle idee che sono le stesse dagli anni '70 in poi. Ho avuto la fortuna di conoscere altre culture e di essere operativo anche in altre culture, da ultimo la Russia; pensi che proprio ieri mi ha intervistato l'analoga RAI 1 russa. Le nostre idee oggi sono trionfanti in diverse parti della terra. In Italia c'è un sistema politico corrente che fa di tutto per bloccarle.
Cosa pensa del fascismo?
Penso che sia stato un grande episodio della storia d'Italia, che ebbe grandi intuizioni e che fece grandi opere.

Lei si definisce fascista?
Oggi sarebbe errato definirsi “fascisti”, anche perchè molti temi che oggi affrontiamo non esistevano durante il fascismo, pensi solo all'immigrazione, o alla lotta all'aborto, alla politica monetaria... tutti temi sui quali non possiamo dire quali sarebbe stata la risposta del fascismo.
Forza Nuova su questi temi ha delle risposte molto chiare. Definire Forza Nuova “fascista” è un errore. Anche se non la riterrei una diffamazione.

Avete rapporti con i partiti di destra di altri paesi europei?
Assolutamente sì. Siamo in rapporti stretti con il British National Party in Inghilterra -con il leader sono amico da quando avevamo 20 anni e abbiamo fatto politica insieme per 15 anni-, con Jobbik (Ungheria), con il NPD (Germania) e con tutti i più importanti partiti nazional-popolari in Europa.

Nel vostro statuto vi ispirate ai principi cristiani. Non pensa che c'è contraddizioni fra la carità cristiana e ciò che sostenete per quanto riguarda l'immigrazione e lo ius soli?
Veramente c'è un errore di base. L'atto più importante di carità è che uno possa vivere nel posto dov'è nato in modo dignitoso. E oggi questo è impossibile per gli africani, perchè gli europei non fanno il loro dovere, ovvero quello di proteggere le nazioni africane. Un tempo c'erano i “protettorati”, cioè gli europei si prendevano sotto la loro protezione nazioni come la Somalia e l'Etiopia -non sto parlando della colonie, ma del periodo post coloniale-.
Invece oggi gli europei sono stati capaci di lasciare gli africani in mano alle multinazionali e alle forze più aberranti del pianeta. Poi ci lamentiamo perchè 50 milioni di africani bussano alle nostre porte. Il problema dell'immigrazione non si risolve se non si risolvono i problemi africani. Solo in quest'ultimo modo daremo dignità e serenità a questa gente.

Cosa risponde a chi vi accusa di essere contro gli omosessuali?
Se oggi penso alle cose di cui ha bisogno l'Italia per uscire dalla crisi che non è solo crisi economica, fra queste di sicuro non ci sarebbe l'omosessualità. L'omosessualità porta verso la decadenza, verso la mancanza di figli, verso dei modelli culturali che sono sostanzialmente -uso un termine antitetico al termine “gay”- tristi e portano la società verso l'autodistruzione. Attenzione, perchè fra poco sostenere questa opinione sarà un reato.

Quale futuro per il nostro Paese?
Per il nostro Paese nulla. Perchè non dobbiamo chiamarlo “Paese”. L'Italia è la nostra nazione e il nostro popolo. Non è a caso la mia risposta. Il paese è un luogo dove la gente si raccoglie, un luogo quasi anonimo dove possono esserci persone provenienti da diverse nazioni. Invece l'Italia e il popolo sono cose ben identificate. Ecco, noi vogliamo salvare il popolo dell'Italia e salvare l'Italia, questi sono i due dogmi di Forza Nuova.
Se lei nota, in tutti i discorsi dei politici non si parla più di Italia, né di popolo, né di nazione, ma sempre di “Paese”. Allora, se noi stabiliamo principi importanti su cosa vogliamo fare e chi vogliamo salvare e identifichiamo l'Italia e gli italiani, abbiamo fatto metà del lavoro. Poi dovremo capire se gli italiani devono controllare la propria economia, cosa che non avviene più e che i giapponesi fanno benissimo. Quindi, copiamo gli esempi di nazioni e di popoli che stanno andando bene, rigettiamoci la cultura del '68 che arriva fino all'omofobia e che è decrepita e morente, e ricostruiamo l'Italia tradizionale.
 
- Marina Bortolani

 
 

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