domenica 20 ottobre 2013

Roma a ferro e fuoco, bombe carta e vetrine sfondate

Bruciati alcuni cassonetti della spazzatura. Cariche da parte delle forze dell’ordine contro i manifestanti arrabbiati, incappucciati e in più di qualche caso armati di spranghe. Si sono registrati attimi di allerta anche davanti la sede di CasaPound e al Ministero dell'Economia. Molti esercizi commerciali hanno deciso di tenere abbassate le saracinesche. Scenario di guerra nella capitale d’Italia.
Roma messa a ferro e fuoco, ancora una volta. Momenti di tensione lungo il corteo organizzato da molte categorie, come i No Tav e i movimenti per la casa, sabato pomeriggio nella capitale d’Italia. Il percorso, blindato dalle forze dell'ordine, e' partito da piazza di Porta San Giovanni e si e' snodato lungo via Merulana, piazza di Santa Maria Maggiore, via Liberiana, via Cavour, via Giovanni Amendola, via delle Terme di Diocleziano, piazza della Repubblica, via Cernaia, via Pastrengo, via XX Settembre, via Goito, piazza Indipendenza, via San Martino della Battaglia, viale Castro Pretorio, piazza della Croce Rossa e viale del Policlinico, per giungere in piazzale di Porta Pia.
Lungo il tragitto sono stati incendiati alcuni cassonetti. Si sono registrati attimi di allerta anche davanti la sede di CasaPound e al Ministero dell'Economia. Molti esercizi commerciali hanno deciso di tenere abbassate le saracinesche. Secondo gli organizzatori, al corteo avrebbero presto parte circa 70mila persone. La Questura di Roma ha reso noto che i fermati alla manifestazione odierna sono dodici. Al momento in cui scriviamo situazione tranquilla in piazzale di Porta Pia. Ma la giornata è stata davvero pesante.Circa duecento persone in coda al corteo si sono coperte il volto con caschi e maschere antigas e si sono dirette verso le sedi istituzionali di via XX Settembre, dove da poco era passata la testa del corteo. Sono state lanciate bombe carta, uova, fumogeni e bottiglie. I manifestanti con il volto coperto hanno lanciato sassi contro i blindati davanti al ministero dell'Economia. Respingimenti da parte delle forze dell'ordine e dei blindati a presidio delle sedi istituzionali.
Cassonetti in fiamme, dunque, bombe carta, petardi, fumogeni. I vandali hanno dato fuoco anche ad alcuni blindati delle forze dell'ordine. Non solo: un gruppo di incappucciati ha sfondato le vetrine di una delle sedi della Banca Unicredit, quella in via Boncompagni.
Il sindaco di Roma, Ignazio Marino? E’ in Polonia… "Dopo essermi consultato con il ministro dell'Interno e palazzo Chigi - ha voluto chiarire il primo cittadino - abbiamo deciso che la scelta opportuna fosse di stare qui con i ragazzi per il viaggio della Memoria. Ovviamente rimanendo in stretto contatto con la nostra unità di crisi". Forse il primo cittadino non si aspettava tutto il macello che è successo. O sì? (LN)

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