venerdì 29 novembre 2013

Delle Chiaie invitato a Mantova, i partigiani si oppongono


L’esponente di Avanguardia Nazionale chiamato a partecipare ad un convegno. L’Anpi: "Protagonista della stagione delle stragi. Un fatto grave che Mantova lo ospiti".
MANTOVA. Le associazioni culturali Pensiero e Tradizione e Miles 2.11 organizzano per sabato 30 alle 17 all’hotel Cristallo di Cerese un incontro con il leader e fondatore del movimento di estrema destra Avanguardia Nazionale, Stefano Delle Chiaie. La notizia ha già messo in allerta politici di sinistra nonché l’associazione Partigiani italiani.
La stessa Anpi di Mantova, per voce di Luigi Benevelli, ha diffuso un comunicato: «È stata preannunciata la presenza nella nostra città di Stefano Delle Chiaie. L'Anpi di Mantova giudica assai grave e allarmante che nella riorganizzazione in corso delle fila della Destra italiana, trovino spazio e ascolto neofascisti e personaggi ricordati per essere stati protagonisti della stagione delle stragi che hanno insanguinato la nostra Patria».
Oltre all'Anpi, anche il Comitato Mantova antifascista e antirazzista chiede che l'incontro con Delle Chiaie salti. Il libro "L'Aquila e il Condor, memorie di un militante politico" sarà presentato da Bruno Doneda, dell'associazione bergamasca Miles 2.11, e Barbara Spadini, presidente dell'associazione culturale di estrema destra "Pensiero e tradizione". La Spadini in passato si è trovata al centro di aspre polemiche per le sue iniziative e anche per le borse di studio intitolate al nonno Ferruccio, soldato della Repubblica Sociale. L'esponente di estrema destra, dinanzi all'ultima polemica, dichiara a un giornale che "Delle Chiaie dà voce a una certa cultura. Non mi risultat nulla a suo carico: direi che la fedina penale di Delle Chiaie è pulita quanto quella del presidente dell'Anpi"..CHI E' DELLE CHIAIE. Indagato per numerosi dei più gravi reati della storia italiana, Delle Chiaie ne è sempre uscito con la formula dell’assoluzione. Ricordiamo: fu accusato di aver preso parte al tentato Golpe Borghese del 1970, dove secondo Athos De Luca, membro della commissione stragi, nella notte del 7 dicembre 1970 comandò l'unità composta da militanti di Avanguardia Nazionale penetrata all'interno del Ministero dell'Interno. Chiamato in giudizio, dimostrò di trovarsi all'estero in quei giorni, precisamente a Barcellona.
Nel 1982 fu spiccato nei suoi confronti di Delle Chiaie un mandato di cattura per la Strage di Piazza Fontana del 1969, ma in quel periodo Delle Chiaie si trovava in Bolivia divenendo ufficialmente latitante. Arrestato a Caracas (Venezuela) nel 1987, venne estradato in Italia, processato e assolto il 20 febbraio 1989 "per non aver commesso il fatto". Sentenza confermata in appello il 5 luglio 1991 dove fu prosciolto anche dall'accusa di associazione eversiva. Anche le indagini compiute su di lui nell'ambito della strage di Bologna del 1980 non accertano alcuna responsabilità a suo carico. Viene assolto con la formula "insufficienza di prove".
Negli anni è sempre stato considerato il provocatore e l'infiltrato. L'accusa più pesante nei suoi confronti non è arrivato dalla sinistra, ma dalla destra. Alla sua cattiva immagine, si legge sulle biografie diffuse via internet in occasione dei suoi 75 anni (oggi Delle Chiaie ha 77 anni),  ha contribuito l'ostilità di ampie fette dell'ambiente dell'estrema destra, come dimostra il durissimo attacco del comitato pro-Freda, che in un volumetto in francese, stampato nel 1977, non esitò a definirlo un mercenario al soldo dei peggiori regimi reazionari.

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