martedì 5 novembre 2013

Grecia, base di “migranti” pronti a invadere l’Italia.

PATRASSO – I sostenitori del partito di estrema destra greco Alba d’oro si sono scontrati con la polizia durante una protesta contro gli immigrati nella città occidentale di Patrasso. Centinaia di residenti locali avevano manifestato pacificamente fuori da una vecchia fabbrica abitata da migranti in attesa di partire verso le coste italiane. Decine di militanti del partito che tenevano una marcia separata hanno poi iniziato a lanciare pietre contro gli agenti di guardia alla fabbrica e la polizia ha risposto con gas lacrimogeni. Nessuno è rimasto ferito. Diverse le persone fermate dalla polizia.[nbnote ]http://www.repubblica.it/esteri/2012/05/22/news/patrasso_marcia_anti-immigrati_scontri_durissimi_tra_polizia_e_neonazisti-35734170/?ref=HREC2-9 [/nbnote][nbnote ]http://tuttiicriminidegliimmigrati.com/patrasso-folla-contro-gli-immigrati-scontri/[/nbnote].
Ormai la situazione è drammatica in Grecia. Milioni di persone si trovano in condizione di povertà, l’uscita dall’euro è sempre più probabile e, prima che la culla della civiltà occidentale riesca a risorgere, dovranno passare diversi anni pieni di sofferenze, dolore e miseria.
In tale tragica situazione, la Grecia si ritrova ad essere anche il crocevia del traffico di esseri umani, il ponte che collega diversi  paesi islamici con l’Europa. La notizia non è nuova, sono diversi anni che dalla Grecia giungono sulle coste adriatiche italiane barconi pieni di immigrati provenienti da Iran, Iraq, Afghanistan, Turchia; molto spesso si nascondono anche nei traghetti di linea all’interno di tir e autoveicoli. Quello che sconcerta di questa vicenda, e che si deduce dagli avvenimenti di Patrasso, è che addirittura ci siano interi capannoni industriali pieni di invasori musulmani che attendono di “partire” (ovvero di invadere) verso l’Italia. Come se nulla fosse, decine di migliaia di persone si nascondono nei luoghi simbolo della “tragedia greca” per arrivare in Italia ed essere mantenuti dalle istituzioni locali, che ormai da tempo hanno abbandonato a se stesso l’italiano per dedicarsi al “migrante”.
A questo punto una domanda sorge spontanea: se in Italia non c’è più lavoro per nessuno, se vi sono milioni di disoccupati, se abbiamo già tantissimi immigrati nullafacenti che bivaccano (e molto spesso rapinano, stuprano e uccidono) nelle piazze, per quale motivo decine di migliaia di immigrati (tutti musulmani) dovrebbero giungere da noi? A fare cosa esattamente? O magari c’è dell’altro, è possibile che la storia  secondo cui i popoli “migrano” verso quei territori dove c’è lavoro sia, in questo caso, del tutto infondata. Viene da pensare che invece l’intento sia quello di portare avanti una vera e propria colonizzazione islamica dell’europa cristiana, a prescindere dalla necessità di trovare lavoro.
Noi vogliamo sperare che non sia così, ma il dubbio resta ed è angosciante. In Grecia, estremisti di destra a parte, sono scesi in piazza innanzitutto i normali cittadini, esasperati dal degrado “migrante”. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata l’omicidio di un trentenne greco ad opera di tre immigrati afghani, episodio che ha spinto la popolazione a protestare duramente nei pressi della “base di migranti”.  Noi vogliamo ringraziarli, hanno trovato il coraggio per fare quello che in Italia verrebbe stupidamente bollato come “razzista” ed inoltre, cosa da non sottovalutare, hanno protestato contro “migranti” diretti in Italia. Probabilmente è proprio la crisi economica, con il suo carico di sofferenze e con la sua capacità di ricondurre i popoli alla realtà,  ad abbattere il muro del politicamente corretto.  In Italia siamo ancora storditi dal benessere degli ultimi decenni e dall’attuale propaganda mediatica pro-immigrati.
E’ arrivato il momento di svegliarsi, carovane di finti profughi si nascondono nelle nazioni che ci circondano, e sono  pronti ad invaderci. Sta a noi decidere se subire passivamente o ribellarci al fine di difendere la nostra Patria.
fonte.

Identità.com

Nuoce gravemente all'ignoranza
 

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