martedì 5 novembre 2013

Italia: è Stato di Polizia.

Fonte.

Identità.com

Nuoce gravemente all'ignoranza


E’ ancora possibile, oggi, in Italia, criticare un tal ministro del governo? E’ ancora possibile, oggi, in Italia, opporsi alla società multietnica? Direi di no. O meglio, lo si può anche fare, ma si deve mettere in conto la quasi certezza di essere perseguitati dal braccio politico-poliziesco della magistratura. Non è una cosa normale. Ovviamente, se si pensa di vivere in un paese moderatamente libero. E uso il termine ‘moderatamente’, perché nessun paese al mondo è ‘libero’ in senso assoluto.
Ma l’Italia somiglia oggi più alla Cina che ad un paese libero. La sua magistratura più a quella sovietica che a quella di uno stato democratico. I suoi organi di polizia – un paese libero non dovrebbe prevedere l’esistenza di una ‘Digos’ – più alla Gestapo che a tutori dell’ordine pubblico e difensori dei cittadini.
Nelle dittature di terzo tipo, quelle moderne e piene di lucine, non si precipita, si scivola lentamente senza rendersene conto. Non con un botto, ci prenderanno la libertà, ma con un sospiro venefico.
Sono sconcertati. Non si attendevano una reazione tanto forte e tanto diffusa all’intronizzazione della ‘ministra di colore’. Doveva essere la dimostrazione a se stessi, ma soprattutto ai loro ‘capi stranieri’, che anche l’Italia è pronta ad accedere alla ‘modernità’, a quel cimitero di popoli che si chiama ‘società multietnica’. E la loro violenza verbale sparata attraverso i media di distrazione di massa e fisica attraverso la capillare persecuzione dei dissidenti, è frutto di questa inattesa ‘resistenza’ alla ‘ministra di colore’.
Per questo stanno perdendo la testa. Non si spiega altrimenti, la notizia delle indagini aperte su un assessore per la vignetta ‘Dino dammi un crodino’: non è normale. Ed è anche patetico, oltre il limite del ridicolo.

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