lunedì 25 novembre 2013

"Noi, camerati di Alba dorata siamo pronti alla rivolta contro le banche anche in Italia"

Le ambizioni dei proseliti nostrani del movimento greco: "Puntiamo al Parlamento". Aperti ad alleanze a 360 gradi: "Non escludiamo nulla, nemmeno Rifondazione". La ricetta: ritorno alla lira, blocco di importazioni ed esportazioni, stop all'immigrazione. "Non chiamateci neonazisti.

TRIESTE - Qual è la differenza tra un antisionista greco che in conferenza stampa pretende l'attenti deferente dei giornalisti e un suo collega camerata "dorato" italiano? La risposta, ammesso che esista in natura, è un infermiere triestino alto due metri che prima di autoproclamarsi leader in pectore e segretario politico della neonata Alba Dorata Italia, filiale del movimento nazionalista ellenico di Nikòlaos Michaloliàkos, assisteva gli anziani a domicilio e marciava in corteo con Forza Nuova, di cui fu segretario regionale. Contro gli immigrati, "la febbre da curare". Forse era già tutto scritto in quel doppio apprendistato. Se ricordi ad Alessandro Gardossi che i suoi omologhi greci la "febbre" dell'immigrazione la curano a suon di botte e sprangate, e che per questo sono riusciti a spedire in Parlamento 21 deputati, lui slalomeggia. "Alba che vai, paese che trovi. Le idee politiche sono condivise. Ma ognuno ha i suoi modi e i suoi tempi. Noi siamo per la dittatura dell'intelligenza. Riteniamo inutile la violenza. Dopodiché ogni "dorato" si regola come vuole. Di certo noi non andiamo in Slovenia o in Croazia - dove stanno aprendo altre costole del movimento - a imporre il nostro modo di fare politica. Idem i greci con noi".

Trieste. Benvenuti dove "l'alba è per l'avvenire, e il tramonto per il passato". Il "dittatore intelligente" ha 44 anni, sguardo liquido, pellaccia da ardito. Si guarda intorno con l'aria di chi qualche casino
l'ha messo in conto. In fondo dopo questo salto in avanti sarebbe anomalo il contrario. "Gli antagonisti ci vedono come il diavolo, eppure se superiamo i pregiudizi possiamo anche arrivare a una convergenza tra opposti. È quello che sta avvenendo in Grecia. Banche e signoraggi strozzano il popolo. La battaglia è contro di loro, il fronte deve essere comune. Fuori gli stupidi. Chi l'altro giorno a Roma ha insultato i bambini davanti alla Sinagoga é un cretino". Provocazioni o facezie? O funambolismi da marketing politico? Per Gardossi, leghista negli anni Novanta, sindacalista cislino poi, sono uno spot elettorale. "Ad aprile ci presentiamo. Per bissare il successo greco". Correre da soli o accompagnati. "Non escludiamo nulla, nemmeno Rifondazione comunista. Da Grillo a Forza Nuova per noi ogni alleanza è possibile. Ci sono 50 italiani su 100 che non votano, ci stanno chiamando delusi di destra, ex leghisti, ex dipietristi, fuoriusciti pidiellini...".

Il dubbio che i dorati italiani siano qualunquisti o matti come cavalli, viene. "Matti o rivoluzionari". Il sito sta esplodendo. Andrea Bubba, elettricista inoccupato ventisettenne, co-fondatore, anche lui ex forzanovista, filtra richieste di adesione che piovono da tutta Italia. Quasi mille iscritti in pochi giorni sulla pagina Fb, dopo Trieste hanno già aperto Brescia, Mantova, Varese, mobilitazione in Sicilia e Sardegna. Le bandiere e i drappi sono in produzione in un laboratorio friulano. "Usiamo i colori originari, meandro giallo oro su sfondo azzurro, a ricordare l'Unione europea. Ma quella dei popoli, non quella delle banche". Metti un partito ipernazionalista greco, xenofobo e antisemita, che fa proseliti a tempo di record in Friuli Venezia Giulia. Secondo Gardossi si sorprende solo chi "vive dentro la Matrix della politica tradizionale".

La ricetta dorata? Ripristinare la lira moneta di Stato per pagare i creditori, ma tutto deve restare in Italia ed essere italiano, a partire dalle merci. "No import e no export finché non ci saremo ripresi". Rivolta contro i governi che "per salvare le banche buttano sulla strada la gente". Stop agli immigrati "purché non già integrati". Insistiamo: i vostri camerati greci gli immigrati li pestano. Poi fanno anche altro, tipo tirare schiaffi nei talk show televisivi, disprezzare gli ebrei, marciare al passo dell'oca come Hitler. "Un conto è essere antisionisti, un altro conto è essere antisemiti. Noi siamo antisionisti, siamo contro il potere politico. Non chiamateci neonazisti perché non lo siamo. Dopodiché dico che la politica economica di Hitler è stata vincente e che lo Stato sociale creato da Mussolini vive ancora oggi".

È tutto uno smentire. "Non siamo negazionisti, le evidenze storiche non si possono negare". E nemmeno omofobi. "Il diritto di amare è sacrosanto e universale per tutti, Ernst Röhn, il capo delle SA naziste, era gay". Raccontano gli inizi come fossero già storia. "Dopo il boom alle elezioni di maggio capiamo che prima o poi il movimento sarebbe uscito dai confini greci. Detto fatto. Contatti, riunioni, contenitori di idee. Il 25 ottobre, due giorni prima del voto siciliano, registriamo il marchio del partito all'Agenzia delle Entrate. Profetico fu Grillo: disse "se non vinciamo in Sicilia, arriva Alba Dorata". Lui ha vinto come il re Pirro, e noi siamo qui".
(17 novembre 2012)

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