martedì 14 gennaio 2014

BOLOGNA. Violenza inaudita contro Angelo Panebianco, professore scomodo dell’Università di Bologna.



I soliti compagni di merenda.


La repressione e il contrasto violento delle opinione sgradite alla Sinistra continuano imperterrite e con ogni mezzo, anche violento. Stamane, all’Università di Bologna, è toccato ad Angelo Panebianco, docente di primo piano della Facoltà di Scienze politiche, firma de il Mulino ed editorialista del primo quotidiano del Paese, il Corriere della Sera, scontare la violenza dei centri sociali. Motivo scatenante il raid, l’articolo con cui, sempre stamattina, il docente criticava le politiche per l’immigrazione in atto in Italia. Giudicato xenofobo l’articolo e razzista l’autore – e ciò la dice lunga sulla stupidità di questi soggetti, ai quali è dato persino immaginare che il Corriere possa pubblicare articoli razzisti -, una masnada di imbecilli rossi ha cercato Panebianco in facoltà, però, quando il docente, con grande coraggio e onestà intellettuale, li ha sfidati a un confronto, si sono scaraventati sul suo ufficio deturpandolo con vernice rossa e insulti. L’intelligenza degli ultracomunisti, in fondo, è tutta lì, in confezione spray. Al di là del fatto che non è successo niente di più grave, per fortuna, l’episodio getta una luce sinistra e inquietante sullo stato del confronto politico in questo momento, con l’impossibilità per chiunque, anche per le voci più autorevoli, di esprimere serenamente e nella dovuta, massima libertà opinioni contrastanti il pensiero unico di marca progressista. Ovviamente, per quanto fossero poche decine, ai deficienti che si sono resi responsabili del raid intimidatorio, è stato permesso anche di fare un corteo, perché la violenza della Sinistra non è cosa di cui vergognarsi, ma da ostentare. Non risulta, come al solito, che le forze dell’ordine abbiano avuto l’ordine di provare a identificare gli autori del gesto.

Fonte art     http://destramente.wordpress.com   

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