giovedì 23 gennaio 2014

FUORI DALL’UNIONE EUROPA E FUORI DALL’EURO PER SALVARE L’ITALIA ?



Dal camerata Marco Affatigato.




 In questi ultimi due anni sono molti i movimenti e partiti, sia nell’area di destra che a sinistra, gridano ai quattro ve...nti di voler uscire dall’Euro e che l’Unione Europea (dei bancari e dell’alta finanza) è dannosa. Come non dargli ragione ! Ma allora, visto che ci avviciniamo velocemente alle Elezioni Europee, dovrebbero essere coerenti con il loro primo punto del “programma”, uscire dall’Euro e dall’Unione Europea della BCE e FMI, astenendosi dal voto. Anzi ! Non andando a votare per niente e fare “campagna politica” contro queste elezioni per salvare l’Italia con una astensione massiva degli elettori dalle urne. Proprio per far vedere che l vita politica non è una commedia.
La “rivolta” , anche se dei pochi, iniziata il 9 dicembre scorso in tutte le regioni d’Italia non è poi riuscita così male. Sono uomini e donne non “inquadrate” , sono semplici cittadini arrivati al massimo della loro sopportazione delle iniquità e delle ingiustizie. Sono persone che dimostrano il fatto che questo “sistema” è arrivato al termine della sua esistenza. Sono cittadini toccati dalla crisi economica, sociale e dei valori che non riescono a giungere non solamente più al 20 del mese ma non riescono neanche ad iniziarlo questo “mese” e capiscono che continuare ad essere “attori passivi” di questa crisi non gli permetterà di risorgere, neanche dopo i 40 giorni. E nessuno riuscirà a risorgere perché il “sistema economico”, il “sistema sociale” e il “sistema educativo” dell’Italia è ormai distrutto, martirizzato dalle decisioni che vengono prese dal Consiglio Europeo e applicate da qualsiasi governo in Italia, che sia di centro di destra o di sinistra. Il L’Euro, la moneta, è il fantoccio che ci hanno dato da aggredire ma il vero carnefice delle Nazioni è il Consiglio Europeo il vero carnefice , attraverso gli obblighi impostici dal Trattato di Lisbona che i nostri governi , di “sinistra” (Prodi) e di “destra” (Berlusconi) , hanno approvato aderendovi. Ed oggi noi abbiamo , come risultato, una “classe politica” inerte ed incapace di prendere la sola decisione possibile: uscire dall’Unione Europea e uscire dall’Euro. Ma non vogliono ! perché ormai questa “classe politica” ha fatto della politica stessa una professione regolamentata da leggi e non più dall’idee. Siamo giunti al momento in cui la regola di vita di ogni cittadino è quella di “pensare” a se stesso per poter sopravvivere. Non ho detto vivere ma sopravvivere. Questo anche a danno di altri cittadini. Allora non rimane che un'unica soluzione per quei cittadini che non vogliono aderire al sistema “vita mia morte tua” : la rivolta della base onesta, dei cittadini. Tutte le rivolte cominciano dai pochi affinché avvenga poi lo “effetto farfalla”, facendo così cadere ogni pezzo del “domino” che costituisce questo sistema così trasformando quest’inizio di rivolta in una vera e propria rivoluzione.
L’attitudine dei partiti di sinistra, quelli che si richiamavano (ho utilizzato la coniugazione giusta) alla “classe operaia”, come quella dei sindacati, in primis la CGIL, è lamentabile. Quando si vedono le “rivolte” (perché oggi non si possono chiamare “scioperi” ) di operai nelle singole fabbriche gestite dalle multinazionali che restano inascoltate quando non “opposte” dai sindacati e dai partiti di riferimento non fa altro che confermare che siamo arrivati alla fine di un “percorso” di difesa degli interessi della “classe operaia” e che la sinistra, difendendo gli interessi del capitalismo, è entrata in piena contraddizione, si è – utilizzando un termine molto in voga oggi – sconnessa dal suo mondo in modo drammatico per divenire una componente del capitalismo stesso.
Non da meno è l’attitudine dei partiti di destra, quelli dei valori non modificabili: ogni giorno cediamo senza alcuna reazione. Anzi ci adagiamo in questi nuovi valori. Abbiamo iniziato ad accettare la modifica della terminologia tradizionale, poi della famiglia tradizionale, poi dell’educazione nazionale e poi ancora dell’economia nazionale ed ora, che viene attaccata, anche dell’identità nazionale. Tutto ciò per paura di essere definiti di “destra”. I “nostri rapitori” ci hanno contagiato facendoci entrare in quella che , in psicologia e criminologia, viene chiamata “sindrome di Stoccolma”. Facendo così divenire il “liberismo” una componente della “destra italiana”.
Ma attenzione ! I rivoltosi del 9 dicembre non si sono rivoltati né contro l’Unione Europea né contro l’Euro ma contro questa “classe politica” e queste “imposizioni fiscali” che impediscono di vivere. Si sono rivoltati contro questa “classe politica” che per uscire il Paese dal “debito pubblico” non fa altro che imporre nuove imposte, tassando così i cittadini . per servire gli interessi di coloro che detengono i titoli di questo “debito pubblico”. Per sua natura le “imposte” permettono di finanziare lo “stato sociale” del Paese, permettendo così legittimamente di avere un sistema sanitario, di educazione e di servizi al cittadino funzionante. Ma così non è ! Oggi il “sistema impositivo” preleva ai cittadini per sanare (pagare) gli errori commessi dagli istituti finanziari – che hanno finanziato le multinazionali capitaliste - e riducendo lo “stato sociale” poiché, per questo pagamento, è impossibilitato ad investirvi. Così il sistema politico è completamente “bloccato” in questo ingranaggio, in queste catene perché i politici attuali non hanno alcuna capacità di azione perché, inconsapevolmente o consapevoli, sono pagati dalla BCE e dal FMI . Siamo alla catastrofe economica, sociale e culturale ed il “sistema politico” italiano non è capace di produrre una soluzione. Allora, essendo ormai in una situazione che nella Storia non ha precedenti di riferimento ed è quindi inedita, spetta ai cittadini rompere queste catene e quest’ingranaggio e rendere all’Italia la sua indipendenza, anche se è difficile prevedere come potrà essere il futuro del Paese.

Uscire dall’Unione Europea è uscire dall’Euro. Questo è un programma politico serio. Questo è il ritorno alla politica. Ma questo domanda anche del coraggio , della determinazione. E’ il ritorno alla vita reale della politica. Allora la domanda è : ci sono uomini e donne politici che , al di la degli slogan elettorali, lo vogliono realmente fare ? ci sono partiti e movimenti pronti a battersi , realmente , per l’uscita dall’Unione Europea e fare di ciò il primo punto del loro programma ?
di salvare la Nazione delegittimando questo “sistema politico” e di entrare così nella Storia ? ci sono partiti e movimenti pronti ad assumersi il dovere-diritto di effettuare una campagna elettorale che sia un atto civico: spingere i cittadini all’astensione rivoluzionaria del voto alle Elezioni Europee ? Se queste “Elezioni Europee” appariranno ciò che sono in realtà: una farsa, e il cittadino elettore se ne disinteresserà allora si potrà “uccidere” la oligarchia ridicolizzandola. 

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