mercoledì 12 febbraio 2014

A tribute video to the great Francisco Franco.

 
Francisco Franco Bahamonde nacque nel 1892 a El Ferrol in una famiglia di classe media tradizionalmente legata alla marina. La sua infanzia non fu molto fortunata: i genitori erano separati e non sembra aver nutrito grande affetto per il padre. Era descritto come introverso e timido.
A 14 anni entrò all’Accademia Militare di Toledo dove era uno dei cadetti più giovani e di minor statura.
Divenne ufficiale a 19 anni e chiese immediatamente di essere incorporato nell’esercito d’Africa, cosa che gli fu concessa nel 1912. Senza dubbio i suoi anni africani ebbero una notevole influenza nella sua vita sia nella formazione del carattere sia nel miglioramento delle capacità professionali. Fu un ufficiale valoroso, che non sfuggiva nelle situazioni di pericolo nelle quali si dice abbia avuto molta fortuna. Fu ferito varie volte e anche gravemente. Grazie al suo valore e al suo impegno divenne presto una figura rilevante nell’ambiente militare.
Nel 1920 entrò nei ranghi della Legione, gruppo di élite militare di volontari, il cui prototipo umano era l’avventuriero. Si fece conoscere per la sua preoccupazione per le necessità dei soldati ma anche per la sua durezza e il culto della disciplina. Fu un consumato maestro nella guerra africana per piccole manovre avvolgenti su terreni accidentati e un ferreo difensore dell’autorità morale dell’esercito.
La sua carriera militare fu brillante: nel 23 divenne tenente colonnello, due anni dopo colonnello e nel 26, a soli 34 anni, generale di brigata.
Durante la dittatura del generale Primo de Rivera ebbe contrasti con lui sulla politica africana e fu nominato direttore dell’Accademia Militare di Saragozza dove molti dei professori erano militari africanisti. Della dittatura di Primo de Rivera criticò la provvisorietà, tuttavia alcuni dei suo collaboratori saranno i pilastri basilari del suo regime. Accolse senza alcun entusiasmo la proclamazione della seconda Repubblica e disapprovò lo scioglimento della Accademia di Saragoza da parte del Governo Repubblicano, i cui vertici lo consideravano l’unico generale veramente pericoloso per l’esperienza socialista-repubblicana. Nonostante ciò, nel secondo biennio il Ministro Radicale Hidalgo lo nominò Capo di Stato Maggiore e la sua prima preoccupazione fu di restaurare lo spirito militare attraverso i Tribunali dell’Onore e il miglioramento delle condizioni materiali dell’esercito.
Collaborò inoltre nella direzione militare della repressione della Rivoluzione delle Asturie del 1934.
Prima della guerra civile tenne una posizione politica molto defilata. Era un professionista dell’esercito e la sua figura si identificava con idee conservatrici ma moderate. Come gli atri militari di guarnigione in Marocco detestava il mondo dei politici professionisti che considerava la causa dei mali della Spagna. Già allora la sua mentalità era antiliberale benché non fosse un estremista. Giudicava i politici "disprezzabili fantocci" e già in uno dei suoi primi proclami del luglio 1936 affermava che gli spagnoli erano "stufi di loro".
Le idee base di Franco prima della guerra civile erano il nazionalismo ad oltranza e l’anticomunismo. In realtà la sua ideologia si cristallizzò tra il 1933 e il 1939: in questo periodo incominciò a manifestare la sua religiosità e la sua semplicissima interpretazione del passato storico della Spagna, concepito come lotta perenne tra alcune forze tradizionali, religiose e patriottiche e altre antinazionali e legate alla massoneria. Contrasse matrimonio con Carmen Polo, di distinta famiglia asturiana.
La sua decisione di intervenire nella guerra civile fu tardiva ma risultò inequivocabile e fin dal principio aspirò a esercitare la suprema responsabilità politica.
Franco non assomiglia a nessun altro personaggio storico dell’epoca contemporanea che ha esercitato il potere in prima persona. Veniva da ambienti umani ed ideologici molto differenti da quelli di Hitler o/e Mussolini, e la capacità oratoria di costoro non si può comparare con la pochezza tanto di gesti come di parola che fu del dittatore spagnolo. Fu soprattutto durante la sua vita un militare. Senza dubbio l’esercito fu per lui la cosa più sacra ed importante e considerò le virtù militari come le migliori.
Amante della disciplina la praticò e la pretese nella politica che considerava come un compimento del proprio dovere. Altri aspetti del suo carattere furono la serenità e la tranquillità che includeva la sua freddezza, che contrastava fortemente con gli impeti e gli entusiasmi di molti protagonisti della vita pubblica. Il modo di agire di Franco consisteva quasi sempre nel non affrettare le cose. A fronte dell’azione brillante, contraddittoria e spesso confusa che caratterizzò la dittatura di Primo de Rivera, Franco applicò ai problemi il metodo di tergiversare e di lasciare che il passare del tempo li risolvesse.
Ciò contribuisce a spiegare la lunga durata del suo potere, fino alla sua morte, avvenuta nel 1975.
 
 
 
 

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