domenica 2 marzo 2014

L’estrema destra europea si ritrova a Roma .

CONVEGNO

Blocco unico di opposizione al Parlamento di Bruxelles contro i poteri forti

Un’Europa dei popoli e non delle banche, degli europei e non degli extracomunitari, delle famiglie e non degli omosessuali. Un’Europa che risorge. È il titolo del convegno delle destre radicali del Vecchio Continente riunite ieri da Forza Nuova all’hotel Pineta Palace, al Trionfale, per elaborare un piano comune in vista delle elezioni di maggio. Ma non solo. Come ha detto il segretario di Fn, Roberto Fiore, l’obiettivo è più alto, è «creare un’elite, un’avanguardia, una nuova classe politica che dia un segnale di riscossa mentre tutto sembra franare».
L’albergo sulla Pineta Sacchetti è stato «invaso» pacificamente da circa 500 persone, molti giovani, numerosi con la testa rasata, felpe e magliette rigorosamente nere, e qualcuno anche con la croce celtica sullo «sfondo» del cellulare. Al fianco degli italiani c’erano i greci di Alba Dorata, gli inglesi del British National Party, gli spagnoli di Democracia National, i tedeschi dell’Npd. Dietro al microfono i loro leader, tutti applauditissimi, a partire dal primo oratore, l’iberico Manolo Canduela, che ha definito il nuovo ordine mondiale «un’idra dalle molte teste» che sta distruggendo l’economia dei Paesi europei, si è scagliato contro «il sionismo, la globalizzazione e l’immigrazione» selvaggia e contro gli stranieri che vogliono islamizzare il Pianeta. L’inglese Nick Griffin ha incentrato il suo intervento sul problema demografico. È questa la vera sfida per la prossima generazione, ha spiegato, perché aborto e calo delle nascite lasciano vuoti che verranno rimepiti da milioni di immigrati. E ciò porterà alla distruzione delle «nostre identità nazionali». Antonio Gregos, deputato di Alba Dorata, accolto dai suoi con lo slogan «Sangue, onore, alba dorata» e dai militanti di Fn con quello «Forza Nuova, orgoglio nazionale», ha fatto spellare le mani all’uditorio raccontando dei suoi «camerati» arrestati e paventando la fine del movimento a causa della repressione poliziesca e governativa. «Il nostro capo e altri cinque dei nostri sono illegalmente in prigione e il resto di noi forse li seguirà nei prossimi giorni», ha avvertito. Gregos ha, però, aggiunto che la battaglia non è persa, che «tutti i nazionalisti greci resistono» contro un governo che «ha portato al disastro il Paese» e che ha fatto affluire in Grecia «milioni di immigrati illegali». E tutti gli «europei dovrebbero fare lo stesso, unendo le forze per opporsi allo sterminio». Anche il tedesco Jens Sphosen, dell’Npd, ha riferito dei tentativi (falliti) di mettere fuorilegge il partito. «Hanno infiltrato 200 agenti tra i nostri 8000 iscritti, hanno istruito due processi, il secondo in corso, ma non ci sono riusciti - ha raccontato - E dal 25 maggio noi, gli inglesi, gli italiani, gli spagnoli e i greci saremo un unico blocco di opposizione nel Parlamento Ue». A concludere è stato Fiore. Il segretario di Fn ha spiegato che il patto fra le destre «non è un’internazionale nera, ma molto di più», se l’è presa con le banche, definendole «una banda di strozzini» e ha affermato che il «terrorismo mondiale», gli Usa e i sionisti hanno lo stesso obiettivo: «uccidere i Pigs» (Portogallo, Italia, Grecia e Spagna) perché «sono il cuore dell’Europa». E «se Ezra Pound sosteneva che i politici sono i servi dei banchieri», ormai si è andati oltre. I banchieri, infatti, ormai «hanno preso il governo».
 
Di Maurizio Gallo.

 

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