martedì 25 marzo 2014

Saluti romani per ricordare i martiri fascisti



Cori e saluti romani. Croci celtiche e teste rasate. Così, ieri, un centinaio di ex combattenti della Rsi e militanti di destra si sono adunati di fronte al Sacrario dei «martiri della rivoluzione fascista» al cimitero Monumentale per ricordare la nascita dei fasci di combattimento in piazza San Sepolcro il 23 marzo 1919.

Il gruppo ha «reso omaggio e il dovuto onore a chi ha lottato per fare l'Italia grande, come non era stata prima e come non è poi stata più». Il relatore, che indossava un basco nero, si è definito «orgogliosamente fascista» e ha bollato i partigiani come «canaglie rosse». I presenti hanno quindi salutato i «martiri del fascismo» con un saluto romano.
Oltre all'Associazione nazionale arditi d'Italia e all'Unione combattenti della Rsi erano presenti i giovani skinhead del movimento Lealtà azione, che hanno fondato l'associazione «Memento», che un mese fa espose la bandiera della Repubblica Sociale Italiana al campo 10 del cimitero di Musocco. La cerimonia di ieri è durata corca un ora, per poi concludersi sulla tomba del poeta Filippo Tommaso Marinetti, il padre del Futurismo. Il presidente del consiglio di Zona 8, Simone Zambelli ha presentato una denuncia ai carabinieri per quella che ritiene «una chiara violazione della legge Mancino sull'apologia di fascismo». Roberta Capotosti, consigliere provinciale di Fratelli d'Italia, che come gli altri presenti ha ricordato i caduti della Rsi con il saluto romano, replica: «Questi tentativi di limitare la nostra libertà di espressione per fortuna lasciano il tempo che trovano».

Fonte art.  http://www.ilgiornale.it    

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