mercoledì 21 maggio 2014

Apologia da calendario: via dalle edicole l'immagine del Duce

 
I separatisti di Süd-Tiroler Freiheit portano in tribunale le pubblicazioni su Mussolini

Benito Mussolini a quanto pare è al centro dei pensieri di molti. E non si tratta di reduci e sostenitori, né di storici o ricercatori. Fare i conti con la sua “ingombrante” presenza infatti sembra essere la preoccupazione principale di zelanti cittadini ed amministratori “democratici”, che a quanto pare trascorrono le loro giornate in compagnia del Duce.
Tra essi vi sono senz'altro coloro che, in Trentino Alto Adige, hanno a più riprese chiesto di rimuovere l'effige del Cavaliere (non Berlusconi, sia chiaro!) dal monumento di piazza del Tribunale a Bolzano. Come se la Storia si potesse riscrivere a colpi di piccone, con buona pace dell'arte e dell'elenco di priorità che dovrebbe far da guida ad una buona amministrazione.
All'ardita schiera dei fanatici “smantellatori” di Mussolini (beati loro che non hanno altri problemi!) si aggiungono poi coloro che, scandalizzati dalla “malsana” presenza nelle edicole di calendari con l'effigie del suddetto Cavaliere, hanno denunciato il fatto alle competenti autorità. “Era stata la consigliera comunale meranese di Süd-Tiroler Freiheit Reinhild Campidell – si legge in un articolo apparso Goinfo.it - a stigmatizzare la vendita in alcune tabaccherie anche in Alto Adige, dei calendari del Duce” sollecitando “un intervento della magistratura, che ora sta indagando sulla vicenda”. C'è stato quindi bisogno, per placare gli incubi dei “mussoliniani post litteram”, che la procura di Bolzano avviasse un'indagine (l'apertura del fascicolo porta la data del 28 aprile scorso), disponendo “una serie di accertamenti per valutare ci si possano o meno ravvisare delle violazioni di carattere penale nella diffusione e vendita di quell'articolo”. Ovvero delle due pubblicazioni “La vita di Mussolini – il Duce – Calendario 2014” e “Mussolini – Calendario 2014 – Storia del Duce con cd Inni al Fascismo”, ritenute un'aperta violazione delle leggi che vietano la propaganda fascista, che per giunta si ripete ogni anno senza che nessuno faccia nulla.
Il legale del partito separatista, redattore della citazione, dimostra invece di aver prestato allo “scandaloso” prodotto editoriale la dovuta attenzione, segnalandone per filo e per segno le rilevate omissioni o eccessive (a suo dire) esaltazioni. “Lo scorrere delle pagine – scrive l'avvocato Thaler - segue uno schema di esaltazione biografica: Praticamente percorre, con illustrazioni colorate e accattivanti, tutta la vita di Benito Mussolini. Si parte dall’infanzia fino a quella che viene definita come la trionfale ascesa, sottolineando come i suoi discorsi suscitino l’entusiasmo sfrenato degli italiani. Il tutto, ovviamente, punteggiato da emblemi di chiaro rimando al periodo. Siamo di fronte a una interpretazione positiva della figura di Mussolini, ma anche di tutta l’ideologia fascista e della sua concezione di Stato”.
A commento della notizia dell'apertura del fascicolo presso il tribunale di Bolzano, il Süd-Tiroler Freiheit  ha emesso un soddisfatto anche se ansioso comunicato, in cui si dichiara in attesa “di capire quale sarà l’organo di giustizia destinato a fare chiarezza e in quale territorio. Siamo curiosi di verificare quali contromisure saranno adottate di fronte a questa evidente violazione delle norme”. Qui però, a quanto sembra, di evidente c'è solo l'attaccamento morboso e strumentale ad una figura che, per quanto discussa, fa parte della Storia d'Italia. Che l'iniziativa sia un'ennesima velata rivendicazione di separazione? C'è da augurarselo. Perché per lo meno così avrebbe un senso, che altrimenti risulta veramente difficile da trovare.
 
Di Cristina Di Giorgi.
Fonte art.
 
 

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