martedì 20 maggio 2014

I due Marò nelle mani dell'estremista che da 830 giorni vuole la loro testa

 

Narenda Modi ha vinto le elezioni e sogna di rispedirli in carcere, ma il governo Renzi se ne frega: "Non cambieremo la nostra posizione"

I due marò dovevano rappresentare una priorità per il governo Renzi. “Faremo di tutto”, annunciava il premier subito dopo il suo insediamento. Ma il Rottamatore ha emulato perfettamente i suoi predecessori (Monti e Letta), riempiendosi la bocca di parole nobili, salvo poi lasciarle cadere e sfracellare al suolo.
Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, ostaggi a New Delhi da ben 27 mesi, rischiano di finire dritti in carcere, ma il ministro degli Esteri Federica Mogherini non sembra essere preoccupata. Nell’esecutivo c’è chi ha gridato addirittura vittoria per il successo alle elezioni del Bharatiya Janata Party, il partito nazionalista indù guidato dallo spregiudicato Narenda Modi, colui che vuole la testa dei nostri soldati. "L'Italia - ha dichiarato la Mogherini - ha già avviato l'internazionalizzazione della vicenda, la nostra posizione non cambierà". 
Ma quello che non è ancora chiaro alla ministra, è che per affidare la questione marò alle Nazioni Unite o alla Corte Internazionale dell’Aja non bastano le chiacchiere di Renzi, ma servirà il sì di Modi e dei suoi ministri. Ed è difficile, se non impossibile, che tutto ciò possa accadere. Perchè Modi in tutti questi 830 giorni fino ad oggi trascorsi, non ha fatto altro che promettere la linea dura per i due fucilieri di Marina. Annunciando di volerli rispedire in carcere non appena vinte le elezioni. L'incubo galera incombe, ma Renzi e il suo ministro se ne fregano. Continuando a mantenere una posizione inutile, inefficiente, inspiegabile. Vergognosa. 
 
 
Di Federico Colosimo.
fonte art.
 
 
 

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