mercoledì 31 dicembre 2014

Il mio messaggio di fine anno.

 
 
 

Foto di Vecchie Maniere.

 
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Comunità Vecchie Maniere.
Pagina Facebook.

LE PROSSIME MENZOGNE DI NAPOLITANO STASERA IN TV

Camerata Marco Affatigato.

https://www.facebook.com/events/777452578958444/

Questi auguri saranno, come gli si addice, menzogneri, ipocriti e , sotto l’apparenza nobile, puramente tattici ed opportunisti.
L’esercizio obbligato degli “auguri presidenziali” è diventato ormai talmente meccanico, un rituale democratico così insulso e vuoto che mi domando se ascolterò il compagno presidente Giorgio Napolitano oppure se aderirò alla campagna di “non ascoltare il presidente” questa sera , 31 dicembre.
Questa tradizione di indirizzarsi agli italiani per promettere quello che sarà meglio domani è innanzitutto tecnicamente nullo, vuoto poiché è un azione che esigerebbe libertà, spontaneità, sincerità e , soprattutto, verità. Quella che manca !
Ora sappiamo bene che la concezione, l’elaborazione e le linee del discorso saranno articolati sull’ottimismo del “volemoci bene” , sul rilancio del Paese e sui sacrifici che ancora il popolo dovrà fare (come d’abitudine) per uscire dalla crisi . E poi ci sarà la parte riguardante l’unità politica per tenere, scusate il gioco di parole, unito il Paese. Niente, dunque, che sia di natura a convincere il cittadino che quotidianamente fa fatica a portare a casa la cena. Niente da questo discorso che uscirà dall’ordinario, che uscirà i cittadini dalla loro ormai ordinaria preoccupazione, spesso disperata.
Ci saranno ance gli omaggi convenzionali: quelli agli italiani che soffrono ma che è comunque un popolo coraggioso, poi l’omaggio ai militari impegnati in operazione di pace (ma che sono in realtà guerre che l’Italia non avrebbe dovuto fare) e ricorderà anche lo spirito di sacrificio (imposto loro) dei due nostri Marò. Ricorderà pure i morti di Genova, di Grosseto e di altre città colpite da piogge torrenziali (senza però dire che quelle morti sono il frutto di una a-politica urbanistica e che quindi ricadono su chi ha governato quelle città, quelle province, quelle regioni), con una legittima e programmata commozione . E non credo che ricorderà la corruzione e la concussione che si è presentata in questi ultimi giorni a Roma, governata dal centro-sinistra, ma potrà dar fiato alle “derive” e “pericoli” risorgenti del fascismo.
Un passaggio particolare sarà lasciato al cuore (il volontariato) che, in politica, è troppo spesso il succedaneo di un pragmatismo che si sostituisce all’azione politica di chi governa.
Certamente denuncerà il razzismo , l’omofobia e questa sua denuncia rimarrà nella storia politica , nella storia dei presidenti della Repubblica italiana come l’ultima sua battaglia.
Con voce forte ma tremolante vanterà di desiderare, prima di lasciare l’incarico da Presidente, l’unità , il destino collettivo del nostro Paese auspicando che anche gli immigrati extracomunitari possano divenire “elettori” .
Ma “il verbo” non ingannerà nessuno .
Giorgio Napolitano resterà quel comunista che è : un divisore che si vuole presentare con una “buona coscienza” . In breve !? I suoi auguri saranno come del resto è lui: menzogneri, ipocriti e , sotto l’apparenza nobile, puramente tattici ed opportunisti.

 

martedì 30 dicembre 2014

INTERVISTA AFFATIGATO MARCO.




Camerata Marco Affatigato.


« Il terrorismo giudiziario in Italia non è nuovo, è in vigore da oltre vent’anni …cominciò con i procuratori di Magistratura Democratica attraverso Mani Pulite con il quale attentarono politicamente, ma utilizzando lo strumento del Codice Penale” anziché la lotta parlamentare, il Sistema politico italiano, distruggendolo ! Allora, come poi anche in seguito, il PCI-poi Ulivo – poi PD ha utilizzato le Procure della Repubblica dei vari distretti giudiziari, coi suoi magistrati inquirenti ligi all’ordine di partito, per “attaccare giuridicamente” tutti i suoi oppositori …dal primo ministro in carica, Berlusconi, finanche al Sindaco di un qualsiasi altro comune»
In conseguenza all’azione giudiziaria della Procura della Repubblica de L’Aquila, denominata “Aquila Nera” ma che processualmente prende il nome di “Manni Stefano + 43”, Marco Affatigato ha intervistato Marco Affatigato che , attraverso queste righe, lancia un appello alla libertà di espressione che manca in Italia.
D- Cosa c’è che più l’ha scioccata leggendo l’atto di accusa nei confronti degli indagati e arrestati su ordine della Procura della Repubblica di L’Aquila ?
R- Ci sono un insieme di cose, ma prima fra queste c’è un avvenimento che si iscrive nella continuità e che non è veramente nuovo in Italia : il terrorismo giudiziario, che in Italia è in vigore da oltre vent’anni …cominciò con i procuratori di Magistratura Democratica che attraverso “Mani Pulite” attentarono politicamente, ma utilizzando lo strumento del Codice Penale anziché la lotta parlamentare, il Sistema politico italiano, distruggendolo ! Allora, come poi anche in seguito, il PCI-poi Ulivo – poi PD ha utilizzato le Procure della Repubblica dei vari distretti giudiziari , coi suoi magistrati inquirenti ligi all’ordine di partito, per “attaccare giuridicamente” tutti i suoi oppositori …dal primo ministro in carica, Berlusconi, finanche al Sindaco di un qualsiasi comune, per esempio Pietrasanta, ed anche il semplice militante politico …potrei citare decine e decine e decine di esempi partendo inizialmente da me stesso “bersaglio” di una Procura della Repubblica, quand’era gestita da un procuratore capo , il dr. Quattrocchi, di area pidiesse e da due sostituti (uno oggi è sottosegretario al ministero della Giustizia del governo Renzi, dr. Manzione e l’altro, dr. Origlio, che è un ex di Lotta Continua catanese) che hanno , in un solo anno fra il 94 ed il 95 , attivato per ben 84 volta indagini su me e sulle attività da me esercitate e dal 94 al 2009 il numero delle “indagini” attivate nei miei confronti nella totalità sono state ben 263, delle quali 13 sono poi divenuti processi e certuni di questi mi hanno visto condannare per violazione di “reati comuni” , ma il contesto è sempre stato politico ……come dice un proverbio “a suon di scavare prima o poi qualcosa si trova”…l’ultimo in serie mi ha visto essere condannato a 5 anni per il reato di “concorso bancarotta” perché “perché pur non essendo un membro del Consiglio di Amministrazione ma solamente socio di minoranza della Commercial Key , si è attivato al fine di contattare i creditori per liquidare le loro spettanza, agendo quindi come amministratore di fatto” …ma il fatto strano è che in sede di processo presso il Tribunale Civile Sez. Fallimentare , il giudice fallimentare , ha ritenuto che “ non essendo parte del Consiglio di Amministrazione non ha diritto all’accesso agli atti”. Del resto il tutto si trova in una risposta che un graduato dell’Arma dei Carabinieri ad un mio legale di fiducia che gli contestava tutto quanto come “accanimento giudiziario” dicendogli di “lasciarmi respirare” : “Anche potessi non lo farei, ma se anche volessi non potrei perché comandato a farlo”.
Il “terrorismo giudiziario” che esiste ! e in Italia ha una sua origine molto anziana e rimonta agli anni ’70 . Molti di quei magistrati inquirenti hanno poi ufficialmente preso la “strada politica” divenendo deputati e senatori in Parlamento in quello che era il loro partito, PCI , oppure Assessori quando proprio Sindaci di diversi capoluoghi italiani, sempre sotto l’emblema del PCI poi divenuto Ulivo e poi divenuto PD. L’ondata “terroristica giudiziaria” si è espressa maggiormente con l’arrivo al governo di Silvio Berlusconi che, sia lui che gli omini e donne del suo partito, ne sono rimasti vittime. Uomini e donne politici , parlamentari e amministratori locali che non sono stati “battuti politicamente” ma “abbattuti giuridicamente” , con l’utilizzo dell’arma del Codice Penale e con una certa stampa – di parte – loro complice. E tanti sono i politici vittime di questo “terrorismo giudiziario”
Personalmente ho vissuto gli anni ’70 ed ho vissuto le “inchieste” giudiziarie politiche tese ad impedire che l’area alla quale appartenevo ed appartengo si esprimesse. Numerosi sono i miei “camerati” che, anche come, sono stati arrestati, tradotti in carcere e li lasciati per mesi ed anni per poi essere assolti da una serie di infamanti accuse. Oggi quei magistrati inquirenti siedono in Parlamento. Con la “trama nera” si fa carriera.
Questa volta è la Procura di L’Aquila a lanciare il “grido di allarme” sulla trama nera ed i media subito pronti a rilanciarla nell’opinione pubblica. Poi questa volta prende ancor maggior amplore visto che tre o quattro degli arrestati vagheggiavano , telefonicamente e su Facebook, di voler imitare stragi e assassinare politici così volendo divenire delle “stars” nel mondo dell’area nazional-rivoluzionaria ed essere “riconosciuti” da esponenti di questa area. Ed ecco prendere posto sui quotidiani, sui settimanali e sui vari social-network finanche a “diffondere” le registrazioni delle intercettazioni telefoniche per dar peso all’azione giudiziaria. Ma se le farneticazioni di Manni ed altri tre fossero state valutate , anziché da un Sostituto Procuratore certamente spinto da altro che dall’azione giudiziaria come la procedura penale ed il codice vorrebbe, da un medico …tutt’altra azione sarebbe stata attivata, magari di carattere curativa e , forse, avrebbero avuto diritto a due righe giornalistiche di tutt’altro tenore.
D - Perché , allora, questa azione giudiziaria ?
R - Oggi , paradossalmente ed al di là di ciò che si dice, il mondo di destra non si porta bene: frantumato in decine di movimenti e con l’assenza di un “partito” che gli possa fare da riferimento. Ma è , invece, esistente un malcontento generale e generalizzato che può essere incanalato da un qualsiasi movimento, come del resto ha fatto il Movimento 5 Stelle. Allora è necessario evitare che questo “malcontento” possa trovare riferimento in movimenti di destra …ed ecco il motivo di produrre il “pericolo fascista” e cosa di meglio che le immagini di ciò che è avvenuto al Comune di Roma accendendo unicamente il faro su Massimo Carminati, che ha un percorso giovanile nell’area nazional-rivoluzionaria (a destra , per i più) , tacendo invece che gli implicati in questo procedimento che è di attualità del Comune di Roma guidato da Marino (che certamente di destra non è) sono maggiormente uomini della sinistra organizzata in partito ? Poi aggiungiamo a ciò questo Manni che dalle pagine Facebook e dalle intercettazioni telefoniche si vanta di essere un “ordinovista” ed in più di essere “razzista”, “stragista” e di voler fare un colpo di Stato … il tutto dichiarandolo pubblicamente su Facebook … cosa da far veramente preoccupare i difensori della democrazia , tanto da tenerlo sottocchio per ben due anni per poi arrivare ad un pamplet “d’accusa giuridico-politica” che neanche i meno attenti storici del mondo della “destra eversiva” possono cauzionare.
Poi, nell’ambito strettamente giudiziario, ovvero dell’accusa di “associazione sovversiva” mossa ai 44 indagati , leggendo gli atti è evidente che si arrampichino sugli specchi e ci si trova di tutto e di più ma anche il suo contrario. Si mischia la storia politica del Movimento Politico Ordine Nuovo (che giuridicamente non ha mai subito processi per “strage”) con soggetti appartenenti ad altri movimenti , seppur di area di destra, come Stefano Delle Chiaie , Gianni Nardi, Freda, Ventura. E’ chiaro a chi ha vissuto quel Movimento e quell’area in quel periodo che il magistrato inquirente prende in giro la memoria e la “storia politico-giudiziaria” di quegli anni.
Ma se c’è qualcosa di nuovo ed anche di molto pericoloso che emerge da questa indagine è che essa è basata sul controllo delle persone , tutte, che si esprimono sui social network, nella fatti specie Facebook, perché questo strumento viene utilizzato come strumento di contro potere e cassa di risonanza delle idee che vi vengono espresse. Certamente ci si trova di tutto ed anche il peggio (come nel caso di quanto rilevato da questa indagine), spesso dettato da emozioni che , altrettanto spesso, sono anche fittizie …ma da ciò a dichiararle pericolose per le istituzioni del Paese …. Ed ecco che la “pericolosità” reale espressa da questa indagine e che emerge con tutta la sua forza è quella con la quale si tende a impedire l’espressione libera delle idee, l’espressione libera di voler creare una scuola politica, l’espressione libera di voler creare un partito che si presenti alle elezioni amministrative.
Per quanto riguarda invece la reali violazioni di reati previsti dal Codice Penale? Armi non sono state trovate (solamente computers) …rapine non sono state effettuate (ne parlano nel corso delle intercettazioni telefoniche di voler reperire denaro attraverso rapine ..ma anche da Berlusconi)…furti d’armi non sono stati effettuati ( anziché predisporre una trappola per cogliergli sul fatto i Carabinieri hanno preferito ritirare amministrativamente quelle armi di cui gli “eversori” parlavano al telefono) …omicidi non ne sono stati compiuti, neanche quello nei miei confronti che veniva telefonicamente preparato a Lucca quando sia il Manni che l’Infatino , due degli organizzatori, ed il Ronchi , uno degli indagati, sapevano benissimo che da anni vivo in Francia avendoli qui anche incontrati … e allora in cosa consiste la “pericolosità giuridica” di queste 44 persone ?
I giornalisti hanno scritto che si stavano preparando a compiere attentati e stragi per dare corpo ad un sollevamento popolare affinché poi potessero procedere alla presa del potere attraverso la presentazione di un proprio partito alle Elezioni amministrative ….
La ancora niente di nuovo , disgraziatamente ! I giornalisti seri , leggendo l’atto di accusa della Procura della Repubblica di L’Aquila, come ho invece fatto io, avrebbero commentato con una sola parola “incredibile” ….incredibile che si arrestino e si indaghino persone in Italia per questi motivi. Ma l’80 per cento dei giornalisti ed il 90 per cento dell’editoria nazionale è di sinistra e quindi dagli sostenere la “trama nera”. Ma se prima parlavo di “terrorismo giudizio” espresso da certi magistrati legati a doppio filo con il PD , in questo caso si può parlare anche di “terrorismo intellettuale” : quello che mira a colpire tutti coloro che non reggono il “gioco”. Anche questo meccanismo di “terrorismo intellettuale” si ripete da anni in Italia …basti vedere cosa è avvenuto a Pansa.
Ma non è solamente le idee che disturbano la sinistra che da oltre quarant’anni ha il vero potere in Italia… non si parla mai degli “attacchi portati” a coloro che mettevano le loro finanze a disposizione di idee e progetti di destra. Queste persone sono state distrutte economicamente, private dei loro beni con giochi giuridico-finanziari …finanche a spingerli al suicidio o all’esilio forzato.
D- Lei cosa farebbe adesso … ?
R- Personalmente lancerei una campagna per la libertà di espressione in Italia.
Le battaglie politiche o metapolitiche sono delle battaglie che si esprimono con gli scritti e la pubblicazione di questi , anche attraverso i social network. L’azione giudiziaria della Procura di L’Aquila è basata sull’azione di “recupero” di ciò che è scritto su Facebook per dare la “teorema politico” agli eventuali atti criminali che 7 degli indagati avrebbero espresso di voler compiere ma che nei fatti non erano in grado di compiere. Questo è il dato reale che emerge e , come vedremo nel prossimo futuro, giuridicamente l’accusa di eversione non reggerà ed i 44 soggetti saranno assolti dal principale reato, quello di associazione eversiva” salvo condannare, processualmente, qualcuno di questi per affermazioni “razziste” ed omofobe, le uniche cose che le intercettazioni evidenziano.



mercoledì 24 dicembre 2014

Aquila nera/3: tutte le accuse per i 44 indagati di Avanguardia ordinovista. Non ci sono contestazioni per le armi sequestrate

 

Fonte art.   http://www.fascinazione.  

Di che cosa sono accusati i 44 indagati dell'inchiesta "Aquila nera", di cui ci siamo già occupati per il minacciato omicidio di Marco Affatigato e per la dichiarata intenzione di compiere stragi in serie?Qui di seguito i due capi principali di imputazione. Non c'è nessuna contestazione per le armi sequestrate copiosamente ed esibite nel video da cui è tratto questo fermo immagine:

1.      del reato p. e p. dall’art. 270 bis c.p., per aver promosso, costituito, organizzato (e cercato modalità di finanziamento) un’associazione denominata “Avanguardia Ordinovista”, capace di “evoca[re] tradizioni a noi molto vicine” tramite la creazione di  un CENTRO STUDI “PROGETTO OLIMPO” che richiama gli ideali del disciolto movimento politico “Ordine Nuovo”, alla quale partecipano con il proposito del compimento di atti di violenza (tramite attentati a Equitalia, magistrati e forze dell’ordine) al solo fine di destabilizzare l’ordine pubblico e la tranquillità dello Stato e poi introdursi tramite un’apparente attività lecita di partecipazione alle elezioni con il partito da loro creato, all’interno dell’ordine democratico quale unica soluzione alla destabilizzazione sociale; invero gli stessi attraverso un piano eversivo “studiato a tavolino” da Stefano MANNI, basato su un doppio binario, hanno programmato da un lato atti destabilizzanti da compiersi su tutto il territorio nazionale e dall’altro un’opera di capillare intromissione nei posti di potere, tramite regolari elezioni popolari con la presentazione di un loro “nuovo” partito, da loro costituito, che dovrebbe rappresentare per lo Stato l’unica soluzione alla disfatta e alla strategia del terrore; in particolare
·    il MANNI ha assunto il ruolo di capo indiscusso del gruppo, occupandosi del reclutamento degli adepti e della loro formazione, utilizzando la competenza informatica e culturale di
·        l’INFANTINO, operativo sia nelle riunioni avvenute tra Pescara e Montesilvano che per la formazione del logo del neo-costituendo partito politico e a inserire su internet il loro statuto e documenti considerati di rilievo per la crescita culturale degli aderenti alle idee di estrema destra, creando la c.d. scuola politica TRISKELE;
·        la PELLATI, compagna di vita e di ideali politici del MANNI, ha reso un servizio di forte utilità all’organizzazione politica/rivoluzionaria sostenendo iniziative sia poetiche che di effettiva attività di programmazione terroristica, fino ad ipotizzare forti azioni nei confronti di esponenti dello Stato (Ministri della Repubblica, rappresentanti delle Forze dell’Ordine o magistrati: “1-10-100-1000 OCCORSIO”) e di Enti pubblici;
·     il SERMONTI, per aver elaborato il progetto ideologico e la nuova Costituzione Italiana, sollecitando gli altri attraverso la divulgazione di idee rivoluzionarie, azioni di aggressione e la presa del potere;
·        la CALLEGARI per aver avuto il ruolo di “verificatore” dei soggetti che si avvicinano alle loro idee tramite incontri de visu e controlli anche sui loro nomi;
·  MASTRANTONIO e MALANDRA per aver aderito fattivamente all’associazione, accreditandosi inizialmente con i predetti tramite chat con i nomi fittizi rispettivamente di “Vertice Nero” e “Katana Nera” e aver dato il loro apporto non soltanto ideologico, ma soprattutto operativo nella commissione di reati finalizzati alla destabilizzazione dell’ordine democratico in genere; in particolare per aver sostenuto l’organizzazione dell’omicidio di Marco AFFATIGATO di cui al capo B) di imputazione e dato disponibilità per la parte operativa;
·    DEL GROSSO PANDOLFINA DEL VASTO, per aver messo a disposizione del gruppo operativo la propria attività e la capacità di organizzare rapine, dando anche la disponibilità ad aiutare i suoi associati a fare un furto presso l’abitazione di un suo conoscente in possesso di un numero rilevante di armi (vedi capo 3 di imputazione);
· MONTANARO e LA VALLE, quali appartenenti alla organizzazione CONFEDERATIO, quindi appartenenti a gruppo autonomo che ha dato disponibilità per compiere attentati contro precise personalità dello Stato e contro obiettivi strategici della nazione (quali enti pubblici, ferrovie etc.)
·        MASULLO per aver dato il proprio appoggio ideale e fattivo alle azioni terroristiche da porre in essere, pur se si è poi allontanato per aderire al progetto del diretto “colpo di Stato” che si assume essere sostenuto da Affatigato;
·        RONCHI, per aver fornito indicazioni per il reperimento di danaro e per aver dato la propria disponibilità a azioni violente, inneggiando a posizioni xenofobe;
·  TRISCIUOGLIO, costituendo movimento politico denominato “IDENTITA’ NAZIONALE”, redatto da TRISCIUOGLIO Nicola, ideologo del movimento medesimo. In particolare, si è accertato che TRISCIUOGLIO esponendo al Manni le finalità della neo costituita identità politica ha affermato di essere stato investito della creazione di tale progetto da parte di ex militanti al M.S.I..
·        DI MENNO DI BUCCHIANICO e KATIA DE RITIS, per aver ideato insieme alla DE RITIS un gruppo autonomo con collegamenti sia con quello del MANNI che con quello del LA VALLE e per aver idee autonome dimostrative del loro malcontento quali attentati contro politici facilmente aggredibili (perché senza scorta), ma comunque rappresentanti la realtà politica italiana, mantendo un contatto fermo e serio con la politica anche attraverso la partecipazione ufficale alle tornate elettorali;
gli altri per aver partecipato all’organizzazione, ai sensi del II comma dell’articolo 270 bis c.p., tramite post di facebook e incontri di persona, consapevoli del fine della stessa mostrando sostegno alle idee politiche e disponibilità alla commissione di azioni violente.

2.    Del reato p. e p. dall’art. 3, comma 1 lett. a) e b) e  comma 2, L.654/1975, come modificato con D.L. n. 122 del 26.04.1993, coordinato con la Legge di conversione n. 205/1993, per aver fatto parte e organizzato un’associazione avente tra i suoi scopi l’incitazione all'odio  o  alla  discriminazione razziale, la diffusione in qualsiasi modo di idee fondate sulla superiorità o sull'odio razziale, esortando in qualsiasi modo alla discriminazione, e per aver aizzato a commettere  atti  di  violenza  o  di  provocazione alla violenza,  nei confronti di persone perché appartenenti ad un gruppo nazionale, etnico o razziale, ove la Pellati il Sermonti il Manni e la De Ritis e il Grespi sono da considerarsi i promotori e gli ideatori di atti violenti.

Il blitz del Ros contro un'organizzazione clandestina neofascista identificata come Avanguardia ordinovista non mi stupisce. Stavolta le armi ci sono, in abbondanza e anche la lista degli obiettivi. Una cosa seria, uno pensa. Poi legge Il Centro, giornale abruzzese del gruppo Espresso:
Capo dell'organizzazione è ritenuto Stefano Manni, nato ad Ascoli il 19 luglio 1966 e residente a Montesilvano (Pescara). Manni vanta un legame di parentela con Gianni Nardi, terrorista neofascista che negli anni Settanta, insieme a Stefano Delle Chiaie, Giancarlo Esposti e Salvatore Vivirito, era uno dei maggiori esponenti di Ordine Nuovo.
e capisce che non è cosa: dei quattro non c'è n'è uno che fosse ordinovista.  
Del resto cosa aspettarsi da un capo che dichiara nel  suo profilo facebook di aver lavorato per l'Ovra e poi vuole ammazzare Marco Affatigato perché "notoriamente legato ai servizi segreti"?
Ciò detto, mi metto al lavoro sull'ordinanza di custodia e vi informerò degli aspetti seri della vicenda
 
 

Ordine nuovo, Affatigato: “Volevano uccidermi? Rido. Solo personaggi confusi”

L'ex membro del gruppo neofascista parla a ilfattoquotidiano.it dei 14 arrestati con l'accusa di voler rifondare l'organizzazione. "Li ho conosciuti, ma mi preoccupano di più i personaggi legati ai servizi italiani". Carminati? "Altro che 'nero', solo un criminale"

Avevano progettato di uccidermi? E io sorrido. E così faccio anche davanti alla definizione di ‘organizzazione’ che i magistrati hanno affibbiato a questo gruppetto nato su Facebook. ‘Ma mi faccia il piacere’, avrebbe detto il grande Totò, e così mi permetto di dire anche io”.
A Parigi, dove vive da due anni (“da latitante? Boh! Chi deve sapere sa dove sto… ufficialmente nessuno mi ha mai comunicato niente”), il lucchese Marco Affatigato, noto esponente del movimento politico Ordine Nuovo, si lascia andare ad una risata divertita al telefono, commentando l’operazione della Procura dell’Aquila contro un gruppo nofascista che, secondo lpaccusa, puntava a ricostituire l’organizzazione.  “Quanto a Rutilio Sermonti, lo storico di On tirato dentro a questo polverone, a 90 anni suonati non ce lo vedo proprio a fare la rivoluzione con le armi in mano. È vero che siamo immortali, però a tutto c’è un limite!”.
Risate a parte, Affatigato assicura di non essere affatto turbato nell’aver appreso l’esistenza di un piano organizzato da Stefano Manni & C. per assassinarlo. “Facciamo pulizia”, usavano ripetere ossessivamente alcuni degli arrestati; “E’ un venduto ai servizi segreti”; “Seimila persone lo vogliono morto”, si legge nelle intercettazioni contenute nell’ordinanza. Con quest’azione, peraltro, il gruppo puntava ad acquisire una maggiore capacità di contrattazione con le altre formazioni eversive. E, dunque, maggiore potere.
“Macché personaggi pericolosi. Questi sono personaggi confusi, mine vaganti dal punto di vista ideologico che hanno messo in piedi un film irreale. Già il nome stesso è irreale: Avanguardia ordinovista. Mischiano la storicità di due movimenti politici come Ordine Nuovo e Avanguardia nazionale, dissimili tra loro, sia per la dottrina sociale e politica che per la struttura. Secondo me la Procura de L’Aquila ha dato loro un peso maggiore di quanto ne abbiano in realtà. Tanto più che nei loro proclami, su Facebook, hanno perfino preso a prestito delle cose scritte da me”.
Stefano Manni, considerato dagli inquirenti uno dei capi della presunta organizzazione, Affatigato ammette di averlo conosciuto due anni fa “per mail, ancora prima di venire in Francia”, mentre Luca Infantino lo ha incontrato a Mentone: “Anche in quell’occasione io ero da solo, non avevo i guardaspalle di cui fanno cenno nei loro deliranti colloqui. Semmai, più che la fatwa di questi ‘estremisti’, a preoccuparmi è quella che mi ha lanciato un mese fa l’imam radicale Abdelfattah Hamadache per i miei scritti sui Fratelli Musulmani e sul Daesh, l’Esercito del Califfato islamico, sul mio blog. Quello è il vero pericolo: e non solo per me ma per tutto il Paese. A meno che non esista un accordo segreto tra il governo italiano e l’Islam… un po’ come successe, anni fa, con il terrorismo arabo. In fondo, lo ricordiamo tutti il lodo Moro, no?”.Oltre ai Fratelli Musulmani, a far “rizzare le antenne” ad Affatigato ci potrebbe essere anche un’altra entità. “Mi riferisco ad elementi del passato, non provenienti dal mondo del cameratismo, ma collegati ai servizi segreti italiani. Ecco, loro potrebbero entrare in azione all’ombra di questa fantomatica organizzazione. Vorrei ricordare, a chi non lo sa, che sono stati proprio i servizi segreti italiani (il Sismi e il Sisde) a tentare di coinvolgermi, negli anni Ottanta, in fatti gravissimi come le stragi, creando false prove e false accuse per uccidermi civilmente e politicamente. A questi si è poi aggiunto qualche prezzolato della mia area. No, non nego la collaborazione con l’intelligence, ma non quella italiana, bensì la Cia e nell’ambito di una difesa da attacchi terroristici anti-atlantici da parte di “terroristi transnazionali” guidati da Carlos. Il contesto, è bene ricordarlo, era quello dell’anticomunismo: un fenomeno che oggi non esiste più. Non ho alcuna remora ad ammettere queste cose, a differenza di tanti altri che, anche nei libri, continuano a negare l’evidenza dei fatti”.
L’arresto dell’ex Nar Massimo Carminati nell’inchiesta Mafia capitale, l’omicidio del cassiere di Gennaro Mockbel, Silvio Fanella, e il lento svelamento di una fitta rete di complicità nere che toccherebbe anche il nord Italia, farebbero pensare ad una rinascita di un estremismo di destra. Ma, anche stavolta, Marco Affatigato non la vede così. “Carminati, che non ho mai conosciuto, ha cominciato da militante politico; solo poi, con l’avvicinamento alla banda della Magliana, ha scelto la strada della criminalità. Carminati e la sua banda sono dunque criminali. Stop. In questi casi ritengo essere una strumentalizzazione il continuare a parlare di neri. La minaccia sta a destra, ripetono politica e media compiacenti, ma in realtà la minaccia oggi è il popolo. Ed è ciò che dal popolo potrebbe nascere. Il pericolo non è il ritorno del fascismo, ma il fatto che la gente non ha più soldi, non ha più sicurezze, non ha più prospettive, e si sente presa in giro da chi dovrebbe governarli”.

“Mi dispiace per coloro che sono finiti in carcere, per i giovani soprattutto, e lo dico proprio perchè anche io ho vissuto la galera”, conclude. “Questi sono arresti a spot e nulla più; e spero che anche stavolta non siano solo un mezzo per fare carriera”.


 

"AQUILA NERA"

Un invito ai giornalisti che leggono questa pagina è quello di riprendere il testo della dichiarazione che segue rilasciata all'ANSA in data odierna e dargli , se vogliono, maggior divulgazione. Grazie .
Come invito tutti coloro che mi leggono a "condividere" .

"AQUILA NERA"
Dichiarazione di Marco Affatigato

...
NON CAUZIONARE CON IL SILENZIO LE ASSERZIONI ED IL PENSIERO STRAGISTA DI QUESTE PERSONE

Non cauzionare con il silenzio le asserzioni ed il pensiero stragista di queste persone.
E’ necessario che vi sia l'impegno di tutti per contrastare questa equazione “stragi-strategia politica di Ordine Nuovo” e “stragi del passato – responsabilità di Ordine Nuovo” che emerge dalle pubblicazioni degli atti d’indagine nei confronti degli arrestati cominciando con il non cauzionare con il silenzio e dissociandosi pubblicamente dalle asserzioni ed il pensiero stragista e poi contestando quei giornalisti che "mischiano" , volutamente, il Centro Studi Ordine Nuovo con il Movimento Politico Ordine Nuovo, che fanno passare come "ordinovisti" coloro come Nardi, Delle Chiaie, Signorelli, Freda ed altri che ordinovisti non erano, che attribuiscono "stragi" al Movimento Politico Ordine Nuovo quando le risultanze giudiziarie portano verso soggetti diversi da esso ...e soprattutto dovrebbero essere i militanti e dirigenti storici del Movimento Politico Ordine Nuovo, quelli ancora in vita, a dissociarci e condannare pubblicamente asserzioni come quelle espresse da questi scemi e - prendendo in prestito un concetto espressomi da Ugo Maria Tassinari - che sono più pericolosi dei pazzi non tanto per quanto avrebbero potuto fare o non fare ma per quanto danno “politico” hanno fatto al mondo di destra . Ecco quello che , da ordinovista e da cittadino consapevole, amerei leggere sui quotidiani e che i giornali radio e televisivi trasmettessero : NOI UOMINI E DONNE DI DESTRA CI DISSOCIAMO DAL PENSIERO STRAGISTA .

L'unica cosa che sinceramente mi rammarica è che questo soggetto , Manni, abbia utilizzato - millantando attraverso Facebook ciò che non era e non è - il simbolo del Movimento Politico Ordine Nuovo ed una sua militanza ordinovista ed abbia coinvolto nelle sue strampalerie Rutilio Sermonti che , sono sicuro, saprà affrontare da combattente che è e che è sempre stato l'accusa di essere il loro ideologo.

Ecco alcune dichiarazioni rilasciate da Rutilio Sermonti al Corriere della Sera …e non potevano essere diverse da un ordinovista che si assume la responsabilità delle proprie Idee e delle proprie azioni :
«…si sono messi a perquisire la casa, portando via il computer. Bene, io dico, perché nel mio computer c’è tutta la verità. E quello che penso è scritto nei miei libri. »
«…Avanguardia ordinovista? Mai sentita nominare. La verità è che io sono l’ideologo di tanti che non co...nosco, che leggono i miei libri e poi chissà cosa gli viene in mente. E chi sarebbero i miei adepti? L’ex carabiniere Stefano Manni e sua moglie Marina? Sì, ora ricordo, son venuti più volte qui a casa mia...»
«Vennero da noi tre o quattro volte, erano simpatici, amichevoli, poi mettevano su Facebook le mie foto e i miei testi»
«Chi è Stefano Manni? Solo un millantatore. Un chiacchierone che riempiva i discorsi di fregnacce e bla-bla-bla. Uno a cui piaceva sentirsi qualcuno. Ma per essere qualcuno bisogna fare qualcosa e lui non ha mai fatto niente. Manni il deus ex machina dell’organizzazione? Ma scherziamo, al massimo della macchina del caffè...»
«Manni l’ultima volta mi promise mille euro per dare alle stampe il mio ultimo libro “Non omnis moriar”, ma il suo bonifico ancora l’aspetto e due mesi fa gli scrissi al computer un elenco di insulti che i carabinieri potranno riscontrare. Da quel giorno chiusi con lui».
«È vero, sono un ideologo. Ma non della violenza! Uccisi della gente, in guerra, con la mitragliatrice: ma appunto solo in guerra uccidere è legittimo, per me! La violenza popolare io l’ho prevista, mai incoraggiata».


Marco Affatigato.



Aquila Nera, Avanguardia …non mi riesce dirlo …per non sporcare il suo nome …, ecc…ecc.. e l’indagine della Procura dell’Aquila
Tutto è “creato” su Facebook e a partire da Facebook ….allora e semplicemente nel nome del buon senso e della politica (anche quella rivoluzionaria ma reale) ho una supplica da indirizzare a coloro che vogliono fare attività politico rivoluzionaria da tastiera e soprattutto a coloro che si dichiarano fascisti, nazional-rivoluzionari o semplicemente... di destra o di estrema destra:
smettetela di essere dei coglioni da tastiera su Facbook e raggiungete le file di questo o quel movimento , di questo o quel partito di reale opposizione e fate attività politica reale, in strada …
perché per salvare il nostro Paese c’è del lavoro da fare.




Mi sto leggendo gli atti allegati all’Ordine di Cattura dei soggetti raggruppatisi intorno al Manni e come queste indagini abbiano portato al loro “arresto” . Da questa lettura scaturiscono tre riflessioni:
- La prima è quella che la nostra area , il mondo di destra, il mondo fascista ma soprattutto gli ordinovisti non possono cauzionare con il silenzio le asserzioni ed il pensiero stragista di queste persone ed hanno l’obbligo morale e politico di dissociarsene.
- La seconda...
è che la libertà di espressione è in pericolo. Questa affermazione di certezza la argomenterò attraverso un mio prossimo post.
- La terza , la legittimità dell’azione giudiziaria da parte della Procura della Repubblica de l’Aquila e l’indagine del Ros , Reparto Operazioni Speciali dei Carabinieri. Ed anche l’argomenterò attraverso un mio prossimo post.

Chi desidera avere una copia integrale dell’atto può richiedermelo.


 

La “caccia alle streghe” si scaglia sul Professore 94enne,

di Alessandro De Valerio
Fonte Art.
http://www.fnitalia.it



Il Professor Rutilio Sermonti ha combattuto prima da sottufficiale nel Regio Esercito durante la Seconda Guerra Mondiale e poi come ufficiale nella Repubblica di Salò. Classe 1921, dopo la guerra è stato tra i fondatori del Movimento Sociale Italiano, in cui rappresentò l’ala sinistra, contraria a qualsiasi accordo con la Dc. Ora è indagato con l’accusa di essere stato incaricato di stilare “una nuova costituzione repubblicana basata su un ordine costituzionale di ispirazione marcatamente fascista“. Sermonti viene accusato inoltre di aver “incitato i sodali del gruppo all’offensiva” sostenendo che non sia più indispensabile “l’assalto delle masse, ma sufficiente l’azione di pochi, decisi, poco visibili e coraggiosi’”.
Incredibile,però, come in Italia, nonostante l’obbligatorietà dell’azione penale, ben più efferati crimini rimangano impuniti o, comunque, si tenti di usare con parsimonia le misure cautelari nei confronti dei “presunti” colpevoli, ricorrendo al brocardo ‘IN DUBBIO PRO REO’, anche quando poi questo dubbio è, in fondo, al limite del ridicolo.
Perché la misura cautelare quindi? V’era forse il pericolo di fuga del Professore 94enne? V’era, per caso, il rischio d’inquinamento prove? Forse, mi diranno che c’era il rischio di reiterazione del reato … Di quale reato?
Vi sembra, quindi, un criminale degno d’esser arrestato?Cittadini che si riuniscono per cercare di migliorare, aldilà delle ideologie, questa società ormai schiava di altri, sono dunque dei criminali?

Non capisco come mai tanto accanimento verso questi 4 “topi da tastiera”, che hanno la solo colpa di aver “teorizzato”… ma cos’è diventata l’azione penale in Italia? Una “caccia alle streghe”, forse?
Perché una buona parte della Magistratura non spende le stesse energie, del caso de quo, per arrestare i criminali anarco-insurrezionalisti, od i Black Block che devastano le nostre città, distruggono i negozi di commercianti già soffocati dalle cartelle pazze di Equitalia, incendiano le auto e gli immobili dei risparmiatori italiani, che dopo aver sudato una vita, si vedono danneggiare i propri averi da questi criminali tossicodipendenti, e che si arroccano persino il diritto-dovere di insultare, minacciare, sputare e picchiare le nostre Forze dell’Ordine?
Per la stessa parte di magistratura di cui sopra, “quei ragazzi stanno solo manifestando il proprio disagio, attraverso i diritti costituzionalmente garantiti”.
Rutilio Sermonti, l’uomo che secondo gli inquirenti sarebbe l’ideologo di “Avanguardia ordinovista“, il gruppo di ispirazione neofascista che avrebbe elaborato un piano per “minare la stabilità sociale attraverso atti violenti nei confronti di obiettivi istituzionali e, in un secondo momento, di partecipare alle elezioni”.
Cioè…non ho capito: un 94enne è stato arrestato perché avrebbe elaborato un piano???
Ma qui non siamo nemmeno nel regime dell’art. 56 che parla del “delitto tentato”…
Immediata la reazione di Giuseppe Scherma, Segretario Nazionale del Fronte Nazionale per l’Italia, scrive su facebook:
“L’arresto di Rutilio Sermonti, 94 anni, con l’accusa di essere l’ideologo di 4 sconclusionati neofascisti insurrezionalisti (tesi peraltro questa tutta da dimostrare), è una vergogna per tutto ciò che Rutilio è stato nel mondo della cultura filosofica, artistica e forense italiana. ‪#‎IOSTOCONRUTILIO
 

«I nuovi ordinovisti? Cantavamo insieme le canzoni delle SS»

 
Rutilio Sermonti, repubblichino 93enne, fratello dell’attore Vittorio, è l’ ideologo dei neofascisti: «Ma quali miei adepti, sono solo chiacchieroni»

di Fabrizio Caccia, inviato a Colli del Tronto (Ascoli Piceno)

Lo troviamo intento a disegnare un lupo, «l’animale per eccellenza simbolo di ferocia e violenza, non è così?», ironizza Rutilio Sermonti, 93 anni e la mano ancora ferma, col pennino che tratteggia alla perfezione l’animale digrignante sotto lo sguardo fiero della sua seconda moglie, Krisse, Clarissa, nata in Finlandia e «sposata davanti al sole, con rito solo nostro, in cima al Monte Pellecchia, in Abruzzo, a 2 mila metri d’altezza, molto vicino al nido delle aquile...».
La notte del 22 dicembre a casa sua sono arrivati i carabinieri: «Erano le tre, dormivamo - ricorda Sermonti -. Si sono messi a fare luce con le torce contro le nostre finestre. “Aprite!” ci dicevano. E noi due, spaventatissimi: “Neanche per sogno, ora chiamiamo la polizia”. Alla fine ci hanno convinti, sono entrati e si sono messi a perquisire la casa, portando via il computer. Bene, io dico, perché nel mio computer c’è tutta la verità. E quello che penso è scritto nei miei libri».
Secondo la Procura dell’Aquila, invece, sarebbe proprio lui - l’ex repubblichino, tra i fondatori del Movimento Sociale Italiano e poi di Ordine Nuovo - l’ideologo di «Aquila Nera», il grande vecchio che avrebbe ispirato con le sue teorie rivoluzionarie il progetto terroristico della banda di «Avanguardia ordinovista», il gruppo di neo-fascisti che avrebbe voluto sovvertire la Repubblica a colpi di attentati, rapine e omicidi. Ma lui non ci sta: «Avanguardia ordinovista? Mai sentita nominare. La verità è che io sono l’ideologo di tanti che non conosco, che leggono i miei libri e poi chissà cosa gli viene in mente. E chi sarebbero i miei adepti? L’ex carabiniere Stefano Manni e sua moglie Marina? Sì, ora ricordo, son venuti più volte qui a casa mia...».

La signora Clarissa rammenta che venivano «quasi in adorazione», il signor Manni, la moglie e altri che i coniugi Sermonti chiamavano «il gruppo di Pescara». «Vennero da noi tre o quattro volte, erano simpatici, amichevoli, poi mettevano su Facebook le mie foto e i miei testi».
E passavano le ore a farsi raccontare da Rutilio i tempi della guerra o di quando giurò davanti al Duce allo Stadio dei Marmi il 28 ottobre 1938. E qualche volta cantavano anche, tutti insieme, le canzoni fasciste («Diventiamo tutti eroi con la morte a tu per tu») oppure delle SS («Waffen Waffen Waffen»), ma senza mai accennare a propositi bellicosi, come quello di uccidere i politici e gli extracomunitari e addirittura replicare la strage dell’Italicus e «carbonizzare» il capo dello Stato.
«Chi è Stefano Manni? Solo un millantatore - s’indigna Rutilio Sermonti sulla sua sedia a rotelle -. Un chiacchierone che riempiva i discorsi di fregnacce e bla-bla-bla. Uno a cui piaceva sentirsi qualcuno. Ma per essere qualcuno bisogna fare qualcosa e lui non ha mai fatto niente. Manni il deus ex machina dell’organizzazione? Ma scherziamo, al massimo della macchina del caffè...».
Il vecchio pittore e scrittore, autore con Pino Rauti di «Una storia del fascismo», confessa di sentirsi preso in giro: «Manni l’ultima volta mi promise mille euro per dare alle stampe il mio ultimo libro “Non omnis moriar”, ma il suo bonifico ancora l’aspetto e due mesi fa gli scrissi al computer un elenco di insulti che i carabinieri potranno riscontrare. Da quel giorno chiusi con lui».

Rutilio Sermonti è fratello di Giuseppe lo scienziato e Vittorio l’illustre dantista: «Giuseppe mi ha telefonato appena saputa la notizia dal telegiornale, con Vittorio non ci vediamo da sette anni e mi piacerebbe tanto riabbracciarci, come quando un tempo ci vedevamo a Roma al ristorante di mio nipote Andrea, il figlio di Giuseppe, a Trastevere».
Oggi fanno impressione i suoi racconti dal fronte jugoslavo, dopo l’8 settembre, lui arruolato nella Schutzpolizei («Gli ufficiali tedeschi amavano ripetere: con Sermonti non si muore...»).
Senza l’ombra di un pentimento, neppure un dubbio sul fatto di essersi schierato coi nazisti. Anzi mostra con orgoglio la croce di ferro della Wehrmacht appesa al muro, vicino a un manifesto di Julius Evola e a una foto in bianco e nero di Pio Filippani-Ronconi («Mio grande amico») con l’uniforme delle Waffen-SS. «È vero, sono un ideologo - conclude Sermonti -. Ma non della violenza! Uccisi della gente, in guerra, con la mitragliatrice: ma appunto solo in guerra uccidere è legittimo, per me! La violenza popolare io l’ho prevista, mai incoraggiata».


 “caccia alle streghe”

Onore alla nostra guida Rutilio Sermonti.



 

martedì 16 dicembre 2014

GUARDA E DIFFONDI TUTTI I VIDEO VERITA’

Fonte video
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Ciampi, poi Dini, Amato, ed infine Romano Prodi… Oggi i governi Monti, Letta e Renzi. Tutti governi tecnici al servizio della finanza e delle lobbies internazionali, all'opera da oltre vent’anni per cambiare a suon di golpe istituzionali, il volto dell’Italia, nel nome del più scellerato liberismo progressista 2.0
Ma Romano Prodi resta "Il vero criminale di stato". Il professore, amico e sponsor del Terrorista Finanziario George Soros, premier due volte nel 1996 e nel 2006 (con ben poche fortune) con il centrosinistra ma soprattutto mammasantissima dell'Unione europea. L'ingresso dell'Italia nell'euro, per esempio, lo vide protagonista assoluto a suon di tasse, e in quanto europeista convinto è tra i favoriti per la successione del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano al Quirinale, nel 2013. Eurozona, debito pubblico e spread e Unione europea non agiscono per salvare l'Italia e gli italiani, "ma per affondarla, per distruggerla e arricchire solo i potentati". In quanto economista, Prodi avrebbe grande responsabilità in questa progressiva distruzione. Quando è andato al governo eravamo la settima potenza del mondo, oggi siamo servi. Proprio come Monti, Letta e Renzi, che hanno voluto e sostenuto questo golpe finanziario insieme a Napolitano.
Silvio Berlusconi il giudizio è severo, ma diverso: "E' stato disastroso ma non per le accuse di corruzione. Anzichè tenere duro di fronte al colpo di stato dell'Europa, si è dimesso".


 

PAPA FRANCESCO, MI PERMETTA UN UMILE SUGGERIMENTO

Art camerata Marco Affatigato.


Nel suo recente breve , anzi brevissimo intervento al Palamento Europeo , ha invitato l’Europa a farsi più accogliente per gli immigrati che vengono dall’altra sponda del Mediterraneo e gli eurodeputati hanno applaudito a questo “invito al suicidio” che credevo, invece, condannato dalla Chesa. La “nave Europa” fa acqua da tutte le parti e sta rapidamente affondando ma, per non so quale miracolo, sarebbe capace di accettare a b...ordo sempre più passeggeri , più o meno clandestini. Ma per lasciare la metafora nautica, ho l’impressione che non si domandi più a San Martino, uno dei padri della storica Europa, di condividere il suo mantello ma di chiaramente donarlo, e come premio di dar loro anche il casco e la spada ….
Allora mi è venuta un idea (ogni tanto mi capita). Può essere un idea assurda, ridicola ma mi permetta Sua Eccellenza di fargliene parte ugualmente.
Questa idea mi è venuta leggendo, semplicemente leggendo qualche dato statistico che , d’altronde, prendono in conto la realtà di un mondo globale e aperto al quale Lei, S.E., ci invita così volentieri ad unirsi. Questa idea è quella di comparare, attraverso qualche cifra, l’Unione Europea con quel vasto paese, vero continente nel continente sudamericano, che è l’Argentina, paese del quel Lei , S.E., è originario.
Dunque , per una volta , anziché le parole utilizziamo le cifre.
Unione Europea:
4 493 712 kmq, sia al 7° posto nella classifica mondiale,
507 400 000 abitanti, sia al 3° posto nella classifica mondiale,
Densità : 113 abitanti per kmq,
PIL/abitante : 25 500 euro,
Crescita del PIL nel 2013 : 1,2 %,
Tasso di disoccupazione nel 2013: 10,1 %,
Popolazione vivente sotto la soglia della povertà nel 2013: 16,4 %,
Bilancio saldo migratorio nel 2013: 1,9 ‰.
Argentina :
2 780 400 kmq, sia l’8° posto nella classifica mondiale,
40 677 000 abitanti, sia il 31° posto nella classifica mondiale,
Densità : 14 abitanti per kmq,
PIL/abitanti : 17 600 euro,
Crescita del PIL nel 2013 : 4,9 %,
Tasso di disoccupazione nel 2013 : 7,1 %,
Popolazione vivente sotto la soglia della povertà nel 2013: 14 %,
Bilancio saldo migratorio nel 2013 : 0 ‰.
Adesso basta con le cifre e concludendo: immagino , Sua Eccellenza, che nei prossimi anni effettuerà un viaggio nel suo paese d’origine, l’Argentina e che , quindi, non mancherà di invitare i suoi compatrioti alla stessa generosità che ha richiesto ed invitato ad avere i popoli d’Europa, attraverso gli eurodeputati a Strasburgo. Nel frattempo , in attesa di quel viaggio, questo invito agli argentini lo lanci già via Twitter.

 

lunedì 15 dicembre 2014

io non guardo il discorso di questo personaggio.



 

LA POLITICA NON E’ PIU’ METTERSI AL SERVIZIO DELLA SOCIETA’, DEI CITTADINI…LA POLITICA E’ UN MEZZO PER RAGGIUNGERE IL POTERE, LA POSIZIONE, IL DENARO

Art camerata Marco Affatigato.

Le “idee” manifestate non sono più dei convincimenti personali ma delle “carte variabili” per posizionarsi nella società consumistica.
Già ci sono state due simulacri di elezioni parziali nel nostro Paese e , probabilmente, prossimamente ci saranno delle “elezioni nazionali”, ma chi sono coloro che si preparano per presentarsi al vaglio dell’elettorato , cioè dei cittadini?
Le segreterie dei partiti già rodano i motori attraverso un altro simulacro di “elezioni” : le primarie. Un tipo di “elezioni” riprese dal sistema americano (ed anche in questo caso , sistema ripreso all’italiana) in cui non è tanto importante avere la tessera, essere iscritti al partito o movimento ch’esso sia, per esprimere il proprio voto, è infatti sufficiente “versare l’obolo” (uno o due euro) . Chiunque può “votare” per questo o quel candidato che si presenta alle “primarie”, anche colui che non è membro di quel partito o movimento . Che senso ha , quindi ?
Poco sopra scrivevo “primarie all’italiana” . Un sistema ripreso dal costume politico americano ma che è stato poi , in Italia, modificato: in Usa vota l’iscritto , in Italia vota chi paga per votare.
Il potere del denaro.
Partendo da questo contesto, con il quale vengono falsati anche i risultati di una “votazione interna” , la politica non è altro più che un “gioco” dove l’obiettivo è il potere. Le idée manifestate non sono più i propri convincimenti ma delle carte variabili per l’ottenimento di qualcosa. Quello che propongono, quello che proclamano di servire , quello che promettono non è legato che strettamente alla partita che stanno giocando per poterla vincere è raggiungere il potere. Non a idee , non a valori …sono solamente attitudini temporanee per ottenere il voto. Quel voto che unito a tanti altri gli darà il potere di raggiungere la posizione dominante sociale: il denaro.
Il mondo politico parlamentare italiano offre oggi un immagine un pò disperata. Il declino è la sola evidenza. Un declino che ormai da troppo tempo imperversa sulla politica, quest’ultima intesa nel senso nobile e storico del suo termine. L’alternanza tra l’ideologia assurda ed obsoleta della sinistra e l’ impotenza degli assetati di «potere» a destra la condannano ad una lunga discesa nel suo “peso” non solo europeo ma internazionale. E così i problemi quotidiani degli italiani si aggravano continuamente : la disoccupazione, gli alloggi, la povertà. E’ lo spossessamento del popolo a decidere lasciando che le decisioni che lo riguardano vengano imposte da una “entità” esterna al Paese: la Commissione Europea.
Allora e detto ciò tre soluzioni mi appaiono imporsi se si vuole raggiungere un cambiamento di rotta :
- la prima , contestare il sistema elettorale, Italicum, così come concordato fra Renzi e Berlusconi . Un sistema elettorale che impedisce al cittadino di scegliere il proprio rappresentante (il voto di preferenza) ma che l’obbliga a rimettersi alla scelta della segreteria che presenta la “lista” dei candidati alle elezioni;
- la seconda, ridurre considerevolmente i “luoghi di potere” e il numero degli eletti non solamente per “risparmio di spesa” (riduzione della spesa pubblica), ma soprattutto per rendere più chiari i rapporti fra i cittadini ed i loro rappresentanti eletti;
- la terza, dare (cosa che non è mai stata fatta) la possibilità ai cittadini di effettuare “referendum propositivi d’iniziativa popolare” e ri-dare la possibilità ai cittadini elettori di proporre referendum abrogativi, portando il quorum di firme da raccogliere non su quota fissa ma bensì basandolo non tanto sulla percentuale dell’elettorato attivo ma bensì sulla percentuale del numero reale dei votanti partecipanti alle ultime elezioni.
Questo può essere il modo di correggere le derive del “potere del denaro” nella politica.

 

SCIOPERO … QUALCUNO SA DIRMI A COSA SERVE “FARE SCIOPERO” OGGI ?

Art camerata Marco Affatigato.

Ieri c’era sciopero. Uno sciopero annunciato un mese prima, come vuole la “legge sullo sciopero” (in modo che gli imprenditori o il pubblico impiego possano organizzarsi in conseguenza al previsto sciopero). Ma allora …qualcuno sa dirmi a cosa serve fare sciopero , oggi ? E poi perché fare sciopero il venerdì e non invece il mercoledì , in mezzo alla settimana ? Già perché se fai sciopero il venerdì puoi avere ...un maggior numero di aderenti (non partecipanti in piazza, ma che aderiscono per restare a casa ed organizzare meglio il “weekend allungato”, perché sabato e domenica normalmente non si lavora, poi domenica sera si fa la coda per tornare in città, per chi ha deciso di passare i tre giorni in collina o in montagna, dove hanno aperto gli impianti sciistici, e poi lunedì, purtroppo, si deve tornare al lavoro). Ecco perché ogni venerdì i sindacati decidono di incrociare le braccia. Ormai non solamente i lavoratori ci sono abituati ed anzi lo auspicano, ma anche gli imprenditori che permette loro di “inserire” quella giornata in “bilancio” alla voce “perdite” oppure di assumere personale temporario a minor prezzo. Ed è sciopero anche per dipendenti Rai. Proprio così , la Rai che ha comunque effettuato il minimo “indispensabile” servizio pubblico di disinformazione ed ha appena pagato quattro milioni dei vostri (per chi paga il canone) euro a un comico comunista (che manco c’ha pensato a fare sciopero) per commentare i 10 Comandamenti e, poi, fornendo – come scritto prima – quel minimo servizio “indispensabile” c’ha dato pure l’ilarità a pagamento della Litizzetto e i sorrisi del suo pigmalione di “lotta continua” del tempo che fù (fà) , che non c’hanno proprio pensato di aderire allo sciopero indetto da coloro che hanno sostenuto e sostengono questo governo social- postcomunista di Napolitano-Renzi. Come, del resto, anche coloro che nelle ultime due elezioni (elezioni?) hanno votato PD …ma allora che scioperano affà ? se poi desiderano, anzi vogliono che governino ? Già , ma era lo sciopero del venerdi …quello del “weekend allungato”, mica uno sciopero non annunciato, non concordato con il governo e prefetture; mica uno sciopero ad oltranza. Come dicevo : lunedì tornate tranquillamente in fabbrica e in ufficio e parlate con il vostro delegato sindacale affinchè dopo le feste di Natale possiate avere un altro “weekend allungato”. In fondo è solamente una giornata ogni tre settimane, quando va bene, oppure ogni quattro.

 

giovedì 4 dicembre 2014

CARABINIERI, POLIZIA, GUARDIA DI FINANZA, ESERCITO …E’ ARRIVATO IL NOSTRO TURNO DI DIFENDERLI


Art camerata Marco Affatigato.


Le strade, I quartieri, le città non appartengono alla criminalità ma ai cittadini onesti, al popolo italiano che è uno ed indivisibile.
E così il governo Napolitano-Renzi, su indirizzo della Commissione Europea attraverso il Commissario alla “spending review” , sottrae mezzi ed economie alle forze dell’ordine che , nonostante ciò, con esegui mezzi e forze devono continuare a proteggere i cittadini onesti dalla criminalità dilagante. Se pensate che le “forze dell’ordine” per difendere la nostra vita sociale e privata spesso e ormai quotidianamente sono obbligati a fare “ore straordinarie ” che non vengono pagate e “attrezzarsi” a spese proprie (come la benzina per i mezzi e gli elementari attrezzi per la loro autodifesa) . E , in altra ottica, sempre il governo Napolitano-Renzi e sempre ottemperando a ciò che gli impone la Commissione Europea sul “taglio alle spese” riduce la forza economica nei confronti dell’Esercito Italiano ma , guarda caso, mantiene l’impegno di acquisto degli F35 (il cui profitto è statunitense) eppure , quelle risorse finanziare, avrebbero potuto essere impegnate sia per le necessarie migliorie di vita dei nostri soldati che per modernizzare le attrezzature tecnico-militari con le quali si inviano in “zone di guerra”.
Queste decisioni sono l’ultima tappa del “rinuncio” al mantenimento dell’ordine, lasciando mano libera alla micro criminalità ed anche a quella più organizzata. L’ultima tappa dell’abbandono dell’autorità nazionale come conclusione di un “lavoro ai fianchi” cominciato una decina di anni fa con la creazione della “Gendarmeria Europea” che obbedirà ad ordini sovranazionali.
La morte di un cittadino italiano perché aggredito in casa da ladri che vi sono entrati per rubargli I propri ultimo risparmi è una morte di troppo; la morte di un bimbo , violentato è una morte di troppo; la morte di una donna, violentata in una periferia delle nostre città è una morte di troppo; la morte di una anziana perché trascinata per strada durante uno scippo è una morte di troppo; e così possiamo ormai continuare per alter decine e decine di esempi….sono tutte morti di troppo.
Noi ce la prendiamo coi Carabinieri, con la Polizia perché “non sono presenti nelle strade “ per difendere la nostra libertà di vivere una vita sociale; noi ce la prendiamo coi Carabinieri, con la Polizia che non fermano quei criminali che “invadono” le nostre case e uccidono barbaramente i nostri connazionali …ma non è loro la colpa. E’ la colpa di un governo che non gli da i mezzi per essere fedeli al giuramento prestato. Anche quando vengono uccisi il governo non è presente ! Loro arrestano gli assassini dei loro “camerati” , “compagni d’armi” , “colleghi” …il giudice li processa e poi …poi vengono rimessi in libertà dopo pochi anni. Allora per quale motivo dovrebbero difendere il Paese ? Per quale motivo dovrebbero mettere la loro vita in pericolo per i cittadini che non li sostengono nel loro operato ?
Il messaggio che gli è stato inviato dai cittadini come dalla magistratura è ormai chiaro : lasciate che le strade delle nostre città appartengano alla micro criminalità, agli spacciatori, ai criminali assassini, alla prostituzione dilagante e voi , Carabinieri e Polizia, siete pregati di guardare senza agire e soprattutto senza protestare , siete pregati di subire le stesse violenze che subiscono i cittadini senza reagire e possibilmente scusandovi quando reagite alle violenze criminali. E il governo , seguendo una politica coerentemente impositiva, metterà il vostro lavoro laddove è essenziale: ai bordi delle strade per “reprimere” le violazioni al codice della strada e fare così cassa, tanto il cittadino non è un “bandito” e pagherà l’ammenda senza creare complicazioni e , anzi, si scuserà pure di aver dimenticato di mettersi la cintura . E così anche noi cittadini potremo dire che i Carabinieri, la Polizia sono degli “esseri immondi” perché ci hanno multato.
Non è forse arrivato il momento che siano proprio i cittadini a scendere in strada per difendere i diritti e soprattutto il giuramento che Carabinieri, Polizia e Esercito hanno fatto ? Non è forse arrivato il momento di dar loro coraggio e sostegno , visto che il Governo Napolitano-Renzi gli leva i mezzi , al lavoro che quotidianamente esercitano per difendere il giorno come la notte della nostra vita sociale e privata ? Non è forse arrivato il momento di dimostrare loro che li sosteniamo e di dimostrare al governo, che vuole renderceli “nemici” , che siamo uniti a loro ? che il popolo che loro difendono quotidianamente li difende a loro volta ? Le strade non appartengono alle canaglie criminali ma al popolo italiano …che è uno ed indivisibile. E voi Carabinieri, Poliziotti, Finanzieri, militari non è forse arrivato il momento di ricordarvi che avete prestato giuramento all’Italia, al suo popolo e non alla Commissione Europea ?

 
 
 

A QUANDO LA PROSSIMA SEDUTA SPIRITICA PER …L’ITALIA ?


Art camerata Marco Affatigato.


Se qualcuno ha mai pensato che l’ideologia comunista sia crollata sotto l’implosione dell’Unione Sovietica, ebbene, si ricreda. La maggior parte di chi è passato attraverso quella storia, si è riciclato “dimenticando” pubblicamente il proprio passato per presentarsi sotto una veste più liberale, più socialista. Come con il fascismo quando i fascisti sono diventati quasi tutti anti-fascisti (qualcuno ha acquistato pure la m...edaglietta di resistente) con la sua caduta anche i figli italiani di Lenin e di Stalin, con la caduta del comunismo, si sono ri-presentati come se una parte della propria vita non fosse mai esistita. La parola magica, che ha ripulito le biografie di politici, intellettuali, artisti è stata la “social-democrazia” e con la nascita del “partito” di Prodi e Veltroni l’essere stati comunisti per almeno 40 anni veniva ignorato, via le tessere del PCI, via le firme sotto la propaganda più vistosa, se qualcosa occorreva ammettere, allora la colpa era dello stalinismo, il marxismo-comunismo era salvo, “difesa della social-democrazia” l’hanno definito. La “social-democrazia popolare” italiana si liberava dalla schiavitù del “comunismo”, insomma.
Ma il virus affascinante, che in ogni generazione miete vittime sull’altare della dittatura, continua a propagarsi ancora oggi, a babbo comunista morto, e questa volta nelle vesti di un relativamente comunista : Romano Prodi, che potrebbe approdare alla carica di “presidente della Repubblica” . Giusto in linea. E’ con lui che il PCI si è vestito di “social-democrazia” e la logica vuole che una “presidenza” gestita da un giovane fascista divenuto comunista passi ad un democristiano divenuto social-democratico. Del resto questo suo incarico presidenziale lo ha letto in una seduta spiritica che dimostra, in modo esemplare, e che rivela magistralmente l’ideologia che guida Prodi.


 
 
 

FATE ATTENZIONE ALLA COLLERA DEL POPOLO


Art camerata Marco Affatigato.



E’ proprio possibile che in un prossimo futuro, davanti una giustizia che non rende più Giustizia , alcuni “patrioti” s’incarichino di applicarla.
La micro-criminalità e la criminalità assassina dilaga nelle nostre città come nelle periferie. Le case degli italiani vengono assaltate di notte , mentre i proprietari dormono. Vengono svegliati , picchiati e a volte uccisi per essere derubati dei loro averi. In strada accade la stessa cosa. E la “giustizia” che fa ? Niente o quasi niente , da anni. E coloro che non vogliono vederlo sono complici dei ladri, degli spacciatori e di quei barbari assassini che agiscono impuniti…ed è per questo che hanno scelto la “diligenza Italia” per assaltarla e compiere azioni criminali assassine sul territorio italiano: Perché i suoi cittadini, i suoi abitanti sono facili prede.
Poiché la Polizia , i Carabinieri e tutte le altre forze dell’ordine hanno pochi mezzi ma soprattutto pochi poteri per arginare questa crescente violenza e quando agiscono si vedono annientare la loro azione , preventiva e/o repressiva ch’essa sia, da coloro che sono posti (e per questo pagati dai cittadini) nel luogo riputato essere quello in cui si applica la “giustizia” rendendola alle vittime : i giudici, i procuratori della Repubblica, allora la sola possibilità che possa esistere affinchè le vittime di questa dilagante barbaria criminale possano avere Giustizia e protezione nel nostro Paese è che questi criminali abbiano una giusta punizione affinché non possano più tornare a compiere atti criminali né nel nostro Paese né in altri. In difetto di una “azione repressiva” di tale forza da parte degli organi giudiziari dello Stato è possibile, in prossimo futuro, che alcuni “patrioti” s’incarichino loro stessi di applicare la Giustizia che i Tribunali non rendono più. Il Mondo e quindi neanche l’Italia è al riparo dalla collera del popolo: in Brasile è già accaduto con le “Brigate della morte” , in Argentina con gli “Squadroni della morte”, in Costa d’Avorio , negli USA, in Messico, in Costarica, in Bolivia, in Paraguay e in tanti altri Paesi con i “Giustizieri” e persino nella vicina Francia con “La mano rossa” , in Belgio, in Inghilterra e Spagna….polizie segrete, gruppi paramilitari, unità speciali spesso create dagli stessi governi …ma anche cittadini , patrioti che si costituiscono in “milizie” stanchi di subire e vedere crimini afferrati rimanere impuniti o i loro autori immediatamente scarcerati per poi poter tornare tranquillamente ad assaltare la “diligenza Italia” .
Qualsiasi Paese dove la Giustizia , attraverso coloro che dovrebbero amministrarla, si mostra impotente, si trova confrontato a questa giusta reazione eliminatoria e , purtroppo, noi in Italia siamo arrivati a questo punto di non ritorno . Se coloro che sono incaricati di legiferare in Parlamento e coloro che sono incaricati di applicare la legge, di applicare le sentenze non riusciranno a prendere la decisione che s’impone, dovranno affrontare la collera del popolo !