lunedì 8 febbraio 2016

LA “COMMISSIONE EUROPEA”

Art. Camerata
Marco Affatigato.



Oggi vi scriverò circa la “politica interna” all’Unione Europea per la semplice ragione che questa politica è a molti di voi del tutto oscura. Essa procede in parte per trattative dirette fra le parti forti: alcuni Stati, alcuni complessi industriali, quelle strane figure che sono i Commissari Europei, ministri di un Governo che non risponde a nessuno, la discreta ma potentissima alta burocrazia europea, che si perpetua per cooptazione ed è l'anima, se volete l'anima nera, del mostro di Bruxelles che tutti noi chiamiamo: Commissione Europea. La “politica interna” europea in buona parte è condotta direttamente dalla Commissione Europea. Questo organismo va se non proprio distrutto ridimensionato, privato di fondi e di poteri, e riportata sotto il controllo degli elettori. Questa Unione Europea controllata dalla Commssione Europea serve per distruggere le Nazioni ed i popoli dell’Europa. Non lo dico ! Lo hanno scritto i suoi “padri fondatori” e se volete lo potete leggere da voi stessi , sono giusto tre o quattro paginette :
http://www.italialibri.net/contributi/0407-1.html.
L'aspetto più interessante e più occultato di qusto appello è proprio la seconda parte, in cui si spiega in sostanza che la futura Europa servirà a distruggere le Nazioni e i suoi popoli, che probabilmente resisteranno e potrebbero convincere l'elettorato. Dunque l'Europa del “Manifesto di Ventotene” dovrà nascere da una rivoluzione in forma di dittatura allo scopo di fare il socialismo, anche se naturalmente non proprio quello che vorrebbero i comunisti, e che solo così in futuro, sconfitti i reazionari antieuropeisti, si apriranno i veri “spazi democratici e forme di libertà più elevate” . Ma questo è stato ed è il discorso con cui si sono fondate e si fondano tutte le dittature di sinistra.
Le cose per fortuna non sono andate così velocemente come volevano Spinelli e Rossi. Alla fine della II^ Guerra Mondiale non c'è stata quella “rivoluzione europea” e neanche la “costruzione del socialismo reale” , almeno in questa parte occidentale del continente Europa. La Gran Bretagna e in parte la Francia come anche la Spagna hanno saputo opporsi. L’Italia è rimasta , come d’abitudine con un piede su due staffe con l’asse PCI-URSS e DC-USA. E così ci sono stati risparmiati i lutti e l'oppressione vissuta nell’Est del continente Europa. Ma l'idea che gli Stati europei andassero sostituiti con “istituzioni continentali” ha camminato per conto suo e con essa quella che il compito fondamentale di queste istituzioni non fosse di coordinare le politiche nazionali, di favorire la pace e lo sviluppo economico collettivo, ma la fondazione di un “superstato” che spiantasse le Nazioni e rifondasse completamente la civiltà europea, che piacesse o meno agli europei.
Ed è con questa idea che “i padri” dell’Unione Europea, non solo quelli italiani, hanno dato vita alla Commissione Europea, organo burocratico-amministrativo che vede volentieri ogni occasione di intervento nel funzionamento degli Stati e negli ultimi anni cerca di modificarne la demografia favorendo l'immigrazione. Non occorre essere “complottasti” per vedere che l'attuale crisi, l'ondata migratoria con cui abbiamo a che fare è stata provocata dalle politiche di apertura dell'Unione Europea e non viceversa; che l'Unione Europea favorisce un rapporto con le masse islamiche non solo per un malinteso senso di giustizia storica anticolonialista, ma proprio per modificare e possibilmente distruggere le identità nazionali, come strumento di quell'internazionalismo, che viene presentato come valore supremo nel manifesto di Ventotene: lo stesso valore, soprattutto se accostato, com'è nel testo, al “socialismo” e al “proletariato”, che era l'ideologia della vecchia Unione Sovietica. E’ la via al “socialismo reale” , al communitarismo.
Ed è per questa ragione che l'Unione Europea della Commissione Europea è nemica degli “identitari” perché difendono l’identità nazionale, la cultura propria europea. Ora essa si trova alla svolta decisiva, perché è riuscita a incidere pesantemente sulla demografia del nostro continente contro l'evidente volontà dei suoi cittadini. Se le cose nelle istituzioni europee andassero normalmente, il gruppo che la regge dovrebbe essere sostituito e le sue politiche rovesciate. Ma l'Europa della Commissione Europea è sostanzialmente una dittatura, benché ancora morbida. Le sue politiche non sono soggette davvero alla volontà dell'elettorato. E dunque c'è chi cerca di forzare la situazione, chiedendo “più Unione Europa”, cioè più immigrazione, più interferenze negli Stati nazionali finanche a sostituirsi ad essi.
E' necessario quindi resistere a questa tendenza e spiegare a tutti che questa Europa della Commissione Europea , questa Europa dei vari Boldrini e di tanti altri è la strada della distruzione delle nostre libertà, della nostra cultura, della nostra identità.


 

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